I casi di pirateria marittima sono scesi ai minimi da 30 anni
Dal 1 gennaio al 30 settembre si sono verificati comunque 79 incidenti, 20 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno
Nei primi nove mesi dell’anno in corso gli attacchi di pirateria marittima (Houthi esclusi) risultano ai minimi dal 1994 a oggi. Lo sostiene l’ultimo rapporto dell’International Maritime Bureau (organismo dell’International Chamber of Commerce) in un momento in cui molte navi impiegate sul trade Asia – Europa sono costrette a circumnavigare l’Africa per evitare appunto il rischio di finire nel mirino di miliziani Houthi.
Dal 1 gennaio al 30 settembre si sono verificati comunque 79 incidenti (20 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), così suddivisi: 62 abbordaggi di navi, 6 navi dirottate, 9 tentativi di attacco e 2 episodi con armi da fuoco.
Nell’86% dei casi, i pirati sono riusciti a salire a bordo, con la maggior parte degli attacchi avvenuti di notte. Particolarmente preoccupante resta la violenza verso i membri dell’equipaggio: in 45 episodi i responsabili erano armati con pistole o coltelli.
Buone notizie arrivano dal Golfo di Guinea, con soli 12 incidenti segnalati nei primi nove mesi del 2024, il numero più basso dal 1996, un dato positivo per una regione fondamentale per l’industria marittima italiana. Anche in quel tratto di mare, tuttavia, 21 persone sono state prese in ostaggio, e la Nigeria resta l’epicentro di questi eventi.
Al contrario, gli incidenti sono aumentati nelle acque al largo della Somalia e del Golfo di Aden, con tre navi dirottate e due colpite. Degno di nota è il fatto che, tra luglio e settembre, l’International Maritime Bureau non ha ricevuto segnalazioni di pirateria da navi in transito su queste rotte, forse grazie ai monsoni, che rendono più difficili gli attacchi.
Nello Stretto di Singapore, gli incidenti sono scesi a 23 rispetto ai 33 dello scorso anno, con pirati che sono riusciti a salire a bordo nel 96% dei casi. In Indonesia, invece, la pirateria è in crescita, con 17 incidenti nel 2024 rispetto ai 12 del 2023 e ai 9 del 2022.
Infine, si segnalano due dirottamenti a febbraio e settembre al largo del Borneo, con furti di carichi di petrolio tramite chiatte.
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