Anche Maersk diventa ferroviere: il servizio nave – treno tra Asia ed Europa sarà ora regolare
Dopo una prima fase di sperimentazione durata un anno, la compagnia di navigazione Maersk ha reso noto che il suo servizio di trasporto via mare e ferrovia fra Asia ed Europa ribattezzato Ae19 diventa regolare. La frequenza sarà settimanale e metterà in relazione i porti del nord Europa con quelli asiatici (e viceversa). Il servizio […]
Dopo una prima fase di sperimentazione durata un anno, la compagnia di navigazione Maersk ha reso noto che il suo servizio di trasporto via mare e ferrovia fra Asia ed Europa ribattezzato Ae19 diventa regolare. La frequenza sarà settimanale e metterà in relazione i porti del nord Europa con quelli asiatici (e viceversa).
Il servizio Ae19 è basato su connessioni marittime dai porti di Cina, Corea e Giappone con lo scalo russo di Nakhodka (operato dalla controllata Sealand Asia) dal quale partono i treni che in 11 giorni arrivano a San Pietroburgo e da lì poi viene garantito l’ultimo tratto marittimo del trasporto con la Finlandia (Helsinki e Rauma), Polonia (Gdansk), Germania (Bremerhaven) e paesi scandinavi.
“Siamo felici che questa soluzione di trasporto progettata per i nostri clienti sia in Europa che in asia diventi un servizio settimanale permanente all’interno del nostro portafoglio. Ciò è stato possibile grazie al crescente interesse dei caricatori che hanno apprezzato la competitività di questa soluzione in termini di tempi e costi” ha affermato Zsolt Katona, managing director per l’est Europa di Maersk.
Il gruppo danese sottolinea che questo tipo di trasporto intermodale si rivela interessante soprattutto per carichi “time-sensitive” ai quali Maersk riesce a offrire una soluzione più veloce del trasporto marittimo e meno onerosa dell’alternativa via aerea.
Dallo scorso mese di marzo la linea Ae19 in direzione ovest (dall’Asia all’Europa) viene proposta al mercato anche in direzione eastbound.
Così come già fatto da Msc con la controllata Medlog, anche Maersk mostra il progressivo interesse a controllare una fetta più ampia della catena logistica allargando il proprio raggio d’azione dal mare alla terra.
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