Le novità di Imat: Portassesment negli scali e Competence Management System per i marittimi
Imat (Italian Maritime Academy Technologies) dal mare sta allargando la sua offerta formativa a terra. Dalle navi ai porti con appositi Portassesment e Competence Management System. Le ultime novità dell’accademia di Castel Volturno (Caserta) sono state rivelate in occasione della Naples Shipping Week appena andata in scena nel capoluogo ligure. Fabrizio Monticelli, amministratore unico di […]
Imat (Italian Maritime Academy Technologies) dal mare sta allargando la sua offerta formativa a terra. Dalle navi ai porti con appositi Portassesment e Competence Management System.
Le ultime novità dell’accademia di Castel Volturno (Caserta) sono state rivelate in occasione della Naples Shipping Week appena andata in scena nel capoluogo ligure.
Fabrizio Monticelli, amministratore unico di Imat, ha illustrato nel corso della sessione “Smart Port & Logistic” le evoluzioni future dei ‘portassesment’, strumenti strategici non solo per la valutazione delle procedure ma anche delle competenze di chi opera quotidianamente in ambito portuale. “All’interno del sistema articolato che determina il campo delle risorse umane è ormai chiaro che il lavoro marittimo rappresenti un asset fondamentale, al pari della capacità di elaborare procedure di formazione del personale in grado di interpretare in tempo reale i cambiamenti tecnologici e normativi dell’ecosistema marittimo” ha spiegato Monticelli.
Un modello d’azione già sperimentato in collaborazione con alcune AdSP e la cui modalità di lavoro prevede l’interazione tra progettazione, istruttori-operatori portuali, tecnologie per simulazioni funzionali e integrabili con i processi, soggetto terzo implicato nelle certificazioni. Genova è fra i porti che nei mesi scorsi ha ospitato un’importante simulazione per l’accesso al Genoa Port Terminal (Gruppo Spinelli) di navi portacontainer lunghe 300 metri.
“Il punto di partenza è la forte integrazione che già caratterizza tutti i soggetti della filiera marittima. L’obiettivo è un coordinamento orizzontale delle azioni su tutta la realtà del porto attraverso la valutazione delle competenze complessive di chi si muove nello spazio delle operazioni. Un salto qualitativo che porti dal concetto di ‘portassesment’ alla definizione di ‘Competence Management System’ delle aree portuali: veri e propri manuali all’interno dei quali, grazie alla possibilità tecnologica di simulare ambienti dinamici e interattivi e la relativa messa a punto di training personalizzati e risk assesment su specifiche aree, possiamo definire procedure per l’ottimale gestione delle competenze per le manovre dei singoli porti mettendo insieme piloti, rimorchiatori, ormeggiatori, compagnie, autorità portuali e marittime” ha aggiunto Monticelli.
Sempre di un ‘Competence Management System’ si è parlato anche in un’altra sessione di Port & Shipping Tech, intitolata “Technology Trends del Settore Marittimo: Porti e Navigazione”. Marcello Pica, HR director di Grimaldi Group, ha illustrato obiettivi e modalità di funzionamento del Cms nato dalla collaborazione con Imat. “Il miglioramento del sistema di gestione delle risorse umane, l’ottimizzazione delle strategie aziendali, può trovare una valida soluzione attraverso le indicazioni derivanti dal monitoraggio delle competenze del singolo marittimo” ha sottolineato Pica. Realizzato sulle esigenze tipiche della compagnia, questo strumento, attraverso sei fasi distinte, analizza le capacità complessive del lavoratore in rapporto alla definizione del risk assesment: dalla sommatoria delle risposte emergono infatti le prescrizioni per il training personalizzato.
Il Cms messo a punto da Imat e Grimaldi prevede il miglioramento delle conoscenze e della abilità professionali per le funzioni svolte a bordo, la sicurezza e gli esiti delle ispezioni di terze parti, la gestione delle manutenzioni riducendo i rischi di eventuali errori umani, infortuni o danni materiali, e infine aiuta nella selezione di marittimi sempre più competenti favorendo i passaggi di grado e il consolidamento delle carriere.
“Abbiamo processato centinaia di migliaia di stringhe di informazione che ci hanno permesso di tracciare la curva delle competenze del marittimo e di mettere a punto tutte le azioni per implementarle. In questo modo otteniamo una massimizzazione delle risorse e degli investimenti, attraverso il miglioramento continuo del singolo lavoratore e dell’equipaggio di cui fa parte” ha concluso Pica.