È morto Francesco Nerli, ex presidente di Assoporti. Il ricordo degli stakeholder
Oggi è morto Francesco Nerli, ex presidente di Assoporti, esponente politico del Partito ComunItaliano e vertice delle Autorità Portuali di Civitavecchia e Napoli. Assoporti lo ha definito “uno degli autori della riforma portuale, oltre che Presidente delle Autorità Portuali di Civitavecchia e di Napoli. Francesco Nerli è stato un uomo di grandi passioni, un uomo […]
Oggi è morto Francesco Nerli, ex presidente di Assoporti, esponente politico del Partito ComunItaliano e vertice delle Autorità Portuali di Civitavecchia e Napoli.
Assoporti lo ha definito “uno degli autori della riforma portuale, oltre che Presidente delle Autorità Portuali di Civitavecchia e di Napoli. Francesco Nerli è stato un uomo di grandi passioni, un uomo di mare, attento alle istanze dei lavoratori con una visione legata allo sviluppo dei nostri porti. La sua generosità non è sempre stata ripagata da eguale moneta. Per oltre un decennio ha dovuto combattere per dimostrare la sua innocenza; per una persona dotata di un forte senso delle istituzioni, si è trattato di una enorme sofferenza, vissuta con grande dignità sino al riconoscimento pieno di innocenza”.
Confetra lo ha ricordato come un “interlocutore appassionato di porti e logistica, intelligenza e competenza al servizio del settore e del Paese”.
Uno dei primi ricordi è arrivato da Ancip, l’Associazione Nazionale delle Compagnie Imprese Portuali che, insieme a “tutti i
lavoratori dei porti italiani sono profondamente addolorati per la scomparsa di Francesco Nerli. Viene a mancare uno dei migliori protagonisti dell’evoluzione della portualità italiana degli ultimi decenni”.
Nella sua nota Ancip aggiunge: “Ha contribuito a modernizzare e sviluppare il sistema degli scali italiani dando vigore ed efficienza, senza mai trascurare i diritti dei lavoratori e il rispetto per il lavoro. Si è battuto e ha partecipato alla stesura delle leggi e dei regolamenti comprendendo e anticipando da sempre i bisogni di tutti gli operatori”.
A proposito dell vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto (e nella quale è stato assolto) dicono: “Ha pagato di persona per lunghi anni calunnie, attacchi personali e strumentali volti a ostacolare il suo corretto lavoro, nonostante questo non sono riusciti a fermarlo. Ci mancherà un amico, un consigliere anche critico quando serviva, una persona che sapeva rallegrarci e guidarci. Ci mancherà molto”.
Anche Gian Enzo Duci, presidente uscente di Federagenti gli ha dedicato un ricordo: “Mi spiace molto per Francesco Nerli. Ho un ricordo bellissimo di una serata con lui a giocare a biliardo al Tunnel dopo aver convinto il maestro di casa a fargli fumare il sigaro dove era supervietato, maniche rimboccate e il tocco del grande giocatore. La mattina dopo era uno dei relatori del primo convegno che avevo organizzato in occasione dello Shipping Dinner quando ero stato nominato presidente dei giovani di Assagenti. Era all’apice del potere, ma si era messo a giocare come un ragazzino, in mezzo a ragazzini. Il suo processo è una delle vergogne della nostra giustizia (ha subito a sinistra la stessa sorte di Bertolaso a destra: in Italia quando diventi così autorevole e potente tirarti giù dal piedistallo diventa sport nazionale). Sarebbe stato un ottimo ministro dei Trasporti, ma da presidente di Assoporti in fondo in fondo è stato lui un vero e proprio ministro ombra”.
Per Luigi Merlo, presidente di Federlogistica, Francesco Nerli è stato “il capostipite e il maestro dei presidenti delle Autorità pubbliche. Un maestro in grado di affermare e difendere sempre la funzione e il ruolo del pubblico nella portualità”.
“Francesco – ricorda ancora Merlo – ha fatto dell’autonomia di Assoporti una bandiera della sua azione, con un’eccezionale coerenza soprattutto quando la politica voleva ridimensionarne il ruolo. Non sempre le nostre idee sulle prospettive della portualità italiana e sul ruolo delle autorità portuali coincidevano, anche per le diverse matrici ideologiche e politiche: ricordo discussioni lunghe e vivaci che spesso non modificavano le rispettive posizioni ma che, e non lo dico per forma, mi hanno sempre arricchito e fatto crescere. Come molti – conclude il suo ricordo Merlo – ho imparato molto da lui. E posso dire oggi che avrebbe meritato di completare il suo straordinario curriculum con un ruolo di Governo anche in segno di quella riconoscenza e gratitudine che il Paese intero e non solo la portualità gli devono”.
Con queste parole lo ha ricordato invece Massimo Provinciali, segretario generale dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale: “Nerli non ha bisogno di presentazioni: tutti nel mondo dei porti e dello shipping lo conoscevano e, pur nella dialettica, ne apprezzavano le doti di determinazione, talento politico, di capacità di dialogo e concretezza”. I porti erano la sua vita e il suo principale interesse: “Il mio ricordo particolare va al rigore istituzionale e all’approccio quasi pedagogico con il quale, vent’anni fa, si poneva di fronte a me, allora giovane direttore generale dei porti al Mit, un atteggiamento di grande intelligenza del quale l’ho sempre ringraziato e che me lo fa collocare di buon diritto nell’elenco dei miei maestri. Mi mancherà e mancherà a tutta la portualità”.
Pasqualino Monti, numero uno dell’AdSP del Mar di Sicilia Occidentale, ne ha ricordato “quel tratto di ironia e di scanzonatura tutte toscane, dietro le quali si celava un’intelligenza, una scaltrezza politica, ma anche una fermezza di idee. Come non ricordare il suo immancabile sigaro toscano che mascherava dietro il suo fumo la fermezza alla guida di Assoporti. Ciao Francesco, grande stratega e rifondatore della portualità italiana” ha scritto Monti.
Confitarma, esprimendo il suo cordoglio per la scomparsa di Nerli, per voce del suo presidente Mario Mattioli ha ricordato un “Uomo di grande intelligenza, eminente conoscitore del mondo marittimo
portuale italiano. La sua competenza, unita al suo spirito e umorismo toscano, ha caratterizzato il nostro mondo per molti
anni. Anche se talvolta le sue posizioni divergevano da quelle dell’armamento,
confrontarsi con lui sui temi complessi della portualità nazionale era sempre, comunque, utile e stimolante”.
Questo invece il messaggio con cui Enzo Raugei, presidente Cpl di Livorno, ha dato il suo addio all’ex presidente di Assoporti: “Ho appreso con profondo dolore della scomparsa di Francesco Nerli, un uomo esemplare, profondo conoscitore della portualità, già Presidente di Autorità portuali come Civitavecchia, Napoli, oltre che di Assoporti per un lungo periodo durante il quale Assoporti riusciva ad orientare le scelte di governo nel settore. Ha impresso il segno del cambiamento nella portualità. Per noi lavoratori portuali negli anni in cui si discuteva della legge di riforma 84/94, è stato un riferimento grazie al quale è stato possibile correggere le derive negative di chi all’epoca spingeva per l’emarginazione e l’esclusione delle Compagnie dai porti, grazie a Francesco quel disegno non è passato, è da tutti definito il padre della Legge di riforma dei porti la 84/94”.
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