Nessuno (italiani compresi) ha partecipato alla gara per il collegamento marittimo tra Grecia e Cipro
Nessuna compagnia di navigazione si è fatta avanti nella gara pubblica che era stata bandita per riattivare il collegamento marittimo per il trasporto di passeggeri e merci fra il porto cipriota di Limassol (oppure Larnaca) e il Pireo. La procedura, i cui termini sono scaduti lo scorso 29 gennaio, era stata presentata e promossa anche […]
Nessuna compagnia di navigazione si è fatta avanti nella gara pubblica che era stata bandita per riattivare il collegamento marittimo per il trasporto di passeggeri e merci fra il porto cipriota di Limassol (oppure Larnaca) e il Pireo. La procedura, i cui termini sono scaduti lo scorso 29 gennaio, era stata presentata e promossa anche tra gli armatori italiani con un incontro virtuale organizzato dalla Camera di Commercio Italo-Cipriota alla presenza del vice ministro dello shipping dello stato insulare, Vassilios Demetriades.
A riferire dell’esito è ora Cyprus Mail, che ha citato come fonte lo stesso Demetriades, il quale ha rivelato che nonostante il ministero avesse ricevuto 24 richieste di informazioni, nessuna di queste si è poi tradotta in una partecipazione alla gara. Il viceministro cipriota anche annunciato che una nuova procedura verrà organizzata a breve e che nel frattempo le autorità cercheranno di capire i motivi di questa assenza di interesse, anche se verosimilmente il perdurare della pandemia (e i suoi effetti sul turismo) vi hanno giocato un ruolo importante.
Il servizio, considerato di interesse pubblico, ha ricevuto anche il via libera da parte della Commissione Europea alla concessione di contributi pubblici di “15 milioni di euro per i primi tre anni più altri 15 milioni per ulteriori tre anni”, rivolti in particolare a sostenere l’attività di traporto passeggeri. Al momento della presentazione della gara, Demetriades aveva ricordato che il collegamento sarebbe stato un traffico extra Shenghen (l’adesione di Cipro al programma è ancora in corso infatti) e rivelato che l’utilizzo dello scalo di Larnaka, in alternativa a Limassol era stato suggerito dall’autorità portuale del Pireo (dove il terminal di Keratsini rappresenterà l’altro capolinea della tratta). La procedura prevedeva anche la possibilità di introdurre uno scalo intermedio in un’isola greca per rendere più competitiva ed economicamente sostenibile la tratta.
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