A Taranto approvato il regolamento per la Zona Franca Doganale
Con l’emanazione della relativa ordinanza del Presidente dell’AdSP del Mar Ionio, è stato approvato oggi il Regolamento per il funzionamento della Zona Franca Doganale del porto di Taranto. Il testo è stato elaborato dall’ente in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e, spiega la stessa AdSP, “definisce i ruoli di governance della Zona Franca Doganale del […]
Con l’emanazione della relativa ordinanza del Presidente dell’AdSP del Mar Ionio, è stato approvato oggi il Regolamento per il funzionamento della Zona Franca Doganale del porto di Taranto.
Il testo è stato elaborato dall’ente in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e, spiega la stessa AdSP, “definisce i ruoli di governance della Zona Franca Doganale del porto di Taranto e disciplina le attività a carico degli operatori economici”.
La Zfd dello scalo era stata istituita dalla Legge 27 dicembre 2019 n.160, mentre la sua perimetrazione era stata approvata dall’Agenzia delle Dogane nell’aprile del 2020. In totale si tratta di 11 lotti per complessivi 162,89 ettari, tutti ricompresi nella circoscrizione demaniale marittima del porto di Taranto e di competenza dell’AdSP, che fungerà da soggetto gestore della zona franca. L’area verrà recintata e verranno individuati dei varchi di ingresso e uscita, sottoposti a vigilanza doganale.
Nella Zfd potranno essere introdotte sia merci unionali che non potranno essere svolte attività di natura industriale e logistica sulle merci, che garantiranno loro un valore aggiunto che le renderà “maggiormente appetibili e competitive sul mercato”.
Con l’avvio della Zfd – ha spiegato Marcello Minenna, Direttore Generale dell’Adm – si aprono grandi prospettive di crescita per le imprese che, attraverso la possibilità di stoccare, manipolare e trasformare le merci in sospensione dei diritti doganali, potranno sviluppare le proprie attività economiche, produttive e logistiche”. Sergio Prete, presidente dell’AdSPdel Mar Ionio, ha aggiunto: “La Zfd del porto di Taranto, fortemente voluta dalla Presidenza del Consiglio, dalla Regione Puglia e dal Comune di Taranto, si configura come ulteriore elemento di attrattività per lo scalo jonico ed il suo retroporto e certamente contribuirà alla crescita del nuovo terminal contenitori e delle altre imprese portuali”.
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