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Itf lancia l’allarme sui marittimi della compagnia turca Palmali abbandonati anche in Italia
Più di 50 marittimi imbarcati sulle navi della shipping company turca Palmali (il cui armatore si trova in carcere) si trovano ancora oggi, distanza di dieci mesi, abbandonati senza generi di prima necessità in vari porti del Mediterraneo. Un grido d’allarme è stato lanciato dal sindacato International Transport Workers’ Federation che ha giudicato questo caso […]
Più di 50 marittimi imbarcati sulle navi della shipping company turca Palmali (il cui armatore si trova in carcere) si trovano ancora oggi, distanza di dieci mesi, abbandonati senza generi di prima necessità in vari porti del Mediterraneo. Un grido d’allarme è stato lanciato dal sindacato International Transport Workers’ Federation che ha giudicato questo caso come uno dei più drammatici degli ultimi anni e nel quale è direttamente coinvolta anche l’Italia (nel nostro paese l’ispettore Itf in prima linea è Livia Martini).
Il gruppo armatoriale Palmali nel 2018 è stato dichiarato fallito e da tempo una procedura pubblica di cessione degli asset è stata avviata. Lo scorso marzo il numero uno della società, l’imprenditore turco-azero Mubariz Mansimov Gurbanoglu è stato arrestato in Turchia con l’accusa di essere in qualche maniera coinvolto nel tentativo di colpo di Stato andato in scena nel 2016.
Una nota dell’Itf denuncia in particolare il trattamento a dir poco scarsamente collaborativo delle autorità turche che si rifiutano di assistere e contribuire al sostentamento dei marittimi rimasti a brodo di alcune navi. In taluni casi ci sono lavoratori imprigionati a bordo da 9 mesi ai quali non viene data la possibilità di scendere in banchina.
Molto più umanitario viene definito l’approccio dell’Italia, paese nel quale i marittimi imbarcati sulle navi di Palmali hanno ricevuto un’assistenza migliore grazie anche ai comitato territoriali di Welfare della Gente di Mare. Ad esempio, dopo quattro mesi fermo nel porto di Ravenna, l’equipaggio della nave Gobustan lo scorso settembre è stato rimpatriato. L’Itf ha assicurato loro assistenza anche per ottenere quanto più possibile dalla vendita delle navi per destinarlo a questi lavoratori da molti mesi senza stipendi pagati.
In Italia ancora oggi ci sono 12 marittimi bloccati al porto di Oristano, 9 di questi sulla nave Khosrov Bey e 3 sulla General Shikhlinsky ai quali Livia Martini e altri ispettori di Itf cercano di non far mancare supporto e vicinanza. Altre due navi della società turca giacciono abbandonate nei porti Ravenna e di Venezia.
In totale il conto degli stipendi non pagati agli equipaggi della flotta Palmali arriva a 3,2 milioni di dollari.