Dalla Marina Militare ossigeno per Fincantieri: ordinati due nuovi sottomarini
Fincantieri firmerà oggi l’ordine per la costruzione di due sottomarini di nuova generazione (più l’opzione per ulteriori due unità) nell’ambito del programma U212NFS (Near Future Submarine) della Marina Militare italiana. La commessa, che sarà siglata con Occar (Organisation Conjointe de Cooperation en matiere d’Armement, l’Organizzazione internazionale di cooperazione per gli armamenti di cui il gruppo […]
Fincantieri firmerà oggi l’ordine per la costruzione di due sottomarini di nuova generazione (più l’opzione per ulteriori due unità) nell’ambito del programma U212NFS (Near Future Submarine) della Marina Militare italiana.
La commessa, che sarà siglata con Occar (Organisation Conjointe de Cooperation en matiere d’Armement, l’Organizzazione internazionale di cooperazione per gli armamenti di cui il gruppo è prime contractor) ha un valore di 1,35 miliardi di euro. Le consegne dei due mezzi sono programmate nel 2027 e nel 2029.
Il programma U212NFS si propone di garantire adeguate capacità di sorveglianza e di controllo degli spazi subacquei, anche in considerazione del prossimo fine vita delle quattro unità della classe Sauro attualmente in servizio. La costruzione dei due mezzi servirà inoltre “a preservare e incrementare lo strategico e innovativo know-how industriale maturato da Fincantieri” e a “consolidare il vantaggio tecnologico conseguito dall’azienda e dalla filiera, perché sarà potenziata la presenza a bordo di componentistica sviluppata dall’industria nazionale” spiega una nota del gruppo navalmeccanico italiano.
Tra i compiti svolti quotidianamente dai sottomarini italiani, che operano al servizio anche della Nato e della Ue, oltre alle missioni prettamente militari, vi sono compiti in funzione della libertà di navigazione, per l’antipirateria, per la sicurezza delle vie di approvvigionamento energetico, per il rispetto del diritto internazionale, per la lotta al terrorismo, per la tutela delle frontiere, per la salvaguardia delle infrastrutture marittime, e per il controllo della presenza di cetacei.
“Siamo orgogliosi che il riconoscimento delle nostre capacità da parte della Marina e del partner tedesco abbia portato a un’evoluzione dei rapporti tale da garantirci da un lato il ruolo di design authority, dall’altro quello di prime contractor. Rispetto ai sottomarini della classe precedente compiremo un autentico salto tecnologico, a partire dalla progettazione e dal sistema di combattimento, sviluppato insieme a Leonardo e del quale abbiamo in carico l’integrazione a bordo” ha commentato Giuseppe Bono, Amministratore delegato di Fincantieri. “Ciò consentirà all’Italia di restare nella ristrettissima cerchia dei Paesi capaci di costruire unità così sofisticate”.
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