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Le commissioni di Camera e Senato al fianco di Assarmatori: “Inserire nel Pnrr il rinnovo delle flotte navali private”
Gli appelli di Assarmatori alla politica per allargare il programma di rinnovo delle flotte navali previsto dal Pnrr anche ai privati, oltre a ricevere immediate promesse di sostegno da parte dei parlamentari hanno ottenuto un primo risultato incoraggiante. Nel webinar organizzato lo scorso 18 marzo l’associazione presieduta da Stefano Messina aveva chiesto con forza che […]
Gli appelli di Assarmatori alla politica per allargare il programma di rinnovo delle flotte navali previsto dal Pnrr anche ai privati, oltre a ricevere immediate promesse di sostegno da parte dei parlamentari hanno ottenuto un primo risultato incoraggiante.
Nel webinar organizzato lo scorso 18 marzo l’associazione presieduta da Stefano Messina aveva chiesto con forza che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza tornasse all’impostazione originaria (quella inserita nelle bozze fino allo scorso dicembre) che prevedeva 2 miliardi d’investimento per il rinnovo della flotta navale che garantisce i collegamenti con le isole maggiori e minori e le autostrade del mare. Tutti i politici intervenuti al convegno online avevano dato ragione ad Assarmatori e ora quel consenso si è concretizzato nei pareri espressi dalle Commissioni competenti sui trasporti di Camera e Senato. Entrambe hanno infatti inserito le indicazioni emerse nel webinar all’interno dei pareri espressi sulla proposta di Pnrr.
In particolare la Commissione Lavori pubblici del senato (8/a) chiede che il Governo preveda “maggiori investimenti nel rinnovo della flotta navale italiana, sia per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni, che di incentivare la produzione industriale della cantieristica navale italiana, ponendo particolare attenzione ai collegamenti con le isole e al potenziamento delle autostrade del mare”. La Commissione Trasporti della Camera (IX) chiede anch’essa che “si includa il trasporto marittimo privato tra i settori da coinvolgere per la ripresa sostenibile e innovativa prevedendo misure di incentivazione per il rinnovo della flotta e il miglioramento delle performance ambientali, ponendo l’attenzione sull’esigenza di garantire che gli incentivi rivolti al rinnovo e al refitting della flotta privata abbiano una ricaduta occupazionale e industriale sul territorio nazionale e europeo”.
Nel resoconto delle osservazioni alla Camera si legge che la proposta è di “ampliare le finalità del progetto andando oltre il trasporto regionale e prevedendo una legge per l’industria green del mare. Si propone l’introduzione di una misura finanziaria di supporto alla filiera strategica nazionale dell’industria del mare, prevedendo la possibilità di un sistema di supporto finanziario alle spese di ricerca e di innovazione nel settore dei trasporti marittimi in termini ecologici e digitali, con la finalità di sostenere la competitività del sistema industriale nazionale nel mondo. Si propone una legge speciale di supporto all’innovazione per il settore del mare in considerazione della centralità del settore per la lotta ai cambiamenti climatici e della sua strategicità per l’economia nazionale, il made in Italy e l’export”.
Un altro punto dello stesso documento riporta il seguente suggerimento semrpe in tema di rinnovo delle flotte navali: “Con particolare riferimento all’acquisto da parte delle regioni di nuove flotte, si estenda altresì il progetto anche a quelle tratte regolate da contratti di servizio di competenza statale”.
Durante il suo intervento il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, aveva detto: “Un sostegno pubblico porterebbe al rinnovo di decine di navi che riteniamo potrebbero essere costruite prevalentemente in Italia”. Più nel dettaglio aveva poi aggiunto: “Gli armatori vogliono investire per garantire servizi più efficienti e sostenibili, ma è evidente che il contesto di mercato in cui oggi si muovono è assolutamente deteriorato e non consente di sostenere da soli i costi di uno sforzo così impegnativo. Occorre quindi un aiuto che renda possibili tali investimenti, uno sforzo che contribuirebbe anche al rilancio della cantieristica nazionale, colpita anch’essa dalla crisi innescata dalla pandemia ma anche dal calo delle commesse, diretta conseguenza di quelle difficili condizioni di mercato. I due miliardi di euro ipotizzati dalla prima edizione del Pnrr e su cui abbiamo traguardato le nostre aspettative, attiverebbero oltre 7 miliardi di valore in investimenti, molti dei quali potrebbero essere catturati dall’industria nazionale della navalmeccanica, altra eccellenza che si aggiunge al sistema complessivo del trasporto marittimo completandolo ed integrandolo”.