Fagioli manda in archivio il 2020 con un utile di 7,2 mln (+21,4%)
Il Consiglio di Amministrazione di Fagioli Spa, prima società di engineering attiva a livello internazionale nei trasporti, movimentazioni speciali, sollevamenti e spedizioni, ha approvato nei giorni scorsi il bilancio relativo all’esercizio 2020 e il consolidato del gruppo. Nel 2020 il gruppo ha fatto registrare ricavi pari a 202,7 milioni di euro (+4,3% rispetto ai 194,3 […]
Il Consiglio di Amministrazione di Fagioli Spa, prima società di engineering attiva a livello internazionale nei trasporti, movimentazioni speciali, sollevamenti e spedizioni, ha approvato nei giorni scorsi il bilancio relativo all’esercizio 2020 e il consolidato del gruppo. Nel 2020 il gruppo ha fatto registrare ricavi pari a 202,7 milioni di euro (+4,3% rispetto ai 194,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2019), il più alto valore raggiunto dal 2000 a oggi. La percentuale dei ricavi all’estero si attesta tra l’80 e l’85% del volume complessivo delle attività, di cui circa il 35% nel mercato nordamericano. Al 31 dicembre 2020 l’Ebitda del gruppo è pari a 24 milioni di euro, in crescita del 6,4% rispetto al 2019.
L’azienda controllata dal fondo d’investimento QuattroR in una nota spiega che tali risultati sono dovuti a una buona performance trasversale con picchi nelle business unit Americas, APAC e Project Forwarding. L’Ebit è risultato pari a 14,1 milioni di euro, in crescita del 29,9% rispetto all’esercizio 2019, mentre a fine 2020 il risultato netto consolidato è pari a 7,2 milioni di euro, in forte crescita sul 2019 (+21,4%). Il portafoglio ordini al 31 marzo 2021 si attesta a circa 180 milioni di euro, un valore superiore alla media degli ultimi anni.
Fabio Belli, amministratore delegato di Fagioli, ha dichiarato: “I risultati ottenuti nel 2020 confermano il trend di crescita del Gruppo Fagioli registrato negli ultimi anni, un risultato significativo considerando l’anno di grande complessità a causa della pandemia Covid-19.
Per il 2021 – ha aggiunto – ci attendiamo risultati in linea con gli anni precedenti, proseguendo nella diversificazione del business e puntando in modo deciso sui settori gas naturale, energie
rinnovabili e infrastrutture”.
Lo scorso febbraio alcune indiscrezioni non confermate (né smentite) riportavano la notizia di una possibile imminente vendita dell’azienda emiliana a un altro fondo d’investimenti o a una società attiva nello stesso settore d’attività.
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