Torna la calma (apparente?) fra terminalisti e Culmv nel porto di Genova
Dopo la lettera dello scorso febbraio per mettere in mora l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e il conseguente sciopero proclamato e messo in atto lo scorso 5 marzo, fra terminalisti e portuali genovesi sembra essere tornata la calma (quantomeno apparente). Ieri si è tenuto l’incontro fra tutte le parti interessate convocato dal […]
Dopo la lettera dello scorso febbraio per mettere in mora l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e il conseguente sciopero proclamato e messo in atto lo scorso 5 marzo, fra terminalisti e portuali genovesi sembra essere tornata la calma (quantomeno apparente).
Ieri si è tenuto l’incontro fra tutte le parti interessate convocato dal sindaco Marco Bucci, con l’assessore al porto Francesco Maresca e a cui hanno partecipato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il presidente dell’Adsp Paolo Emilio Signorini, di Confindustria Genova Giovanni Mondini, con i vertici della zione terminal operator, Beppe Costa e Roberto Spinelli, i segretari di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, oltre che della Culmv.
Enrico Poggi, segretario della Filt-Cgil di Genova, ha detto: “Si è aperto un tavolo di confronto, l’Autorità di sistema portuale convocherà noi e i terminalisti per riprendere le relazioni industriali, discutere e affrontare la ripresa della piena operatività parlando anche dell’organico porto. La cosa più importante detta oggi è che nessuno vuole cambiare il modello di lavoro in porto a Genova”. Lo ha confermato il presidente di Confindustria, Giovanni Mondini, dicendo: “Non abbiamo mai messo in discussione l’organizzazione del lavoro con la Culmv articolo 17 soggetto prestatore in esclusiva di manodopera in porto. Nessuno pensa a forme di organizzazione diverse. Vorremmo che la Culmv sistemasse i suoi problemi e che il suo percorso di risanamento andasse avanti in modo da avere una Culmv più efficiente”. Proprio l’efficienza e la sostenibilità economico-finanziaria della Compagnia Unica sono i temi fondamentali attorno al quale si gioca la partita e che hanno spinto Psa, insieme a tutta la sezione terminal operator di Confindustria, a portare la famosa lettera a palazzo San Giorgio.
Roberto Gulli, segretario della Uiltrasporti, ha raccontato che durante l’incontro “l’Adsp ha esposto lo stato di avanzamento del piano di risanamento della Culmv che sta proseguendo nei tempi e nelle modalità previste”.
“Da parte di tutti c’è voglia di trovare soluzioni, di fare un osservatorio per lavorare in continuità con un protocollo di relazioni industriali nuove che portino a lavorare con più tranquillità” sono state la parole di Mauro Scognamillo, segretario Fit-Cisl Liguria al termine dell’incontro. Lo stesso Scognamillo ha rivelato che da parte del Comune c’è la volontà di sostenere questo percorso di risanamento anche con la possibilità da verificare di “fare alcune assunzioni di personale nelle partecipate”.
L’edizione genovese di Repubblica ha rivelato che il console della Culmv, Antonio benvenuti, ha avuto un colloquio con il patron di Msc, Gianluigi Aponte, il quale lo avrebbe rassicurato sul fatto che “la trattativa (fra terminalisti e portuali, ndr) deve andare avanti” perché “non eiste un problema Compagnia”. L’esperto armatore di origine sorrentine ha invitato Benvenuti a riferire il suo pensiero “anche agli altri”.
Il numero uno del Gruppo Msc parla per conto di Terminal Bettolo e soprattutto per Grandi Navi Veloci, uno dei dossier (quest’ultimo) più caldi nel porto di Genova insieme a quello di Psa. Questi due, non a caso, sono i tavoli da cui riprenderà il confronto con la Culmv in vista dei necessari nuovi accordi commerciali.
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