Nel ‘dl proroghe’ rinvio dei controlli radiometrici ed estensione del cabotaggio per le navi nel Registro internazionale
Non a fine anno – come avevano richiesto Confetra e Fedespedi – ma al 30 settembre 2021. Durerà fino a quella data, salvo ulteriori rinvii, la proroga alla scadenza dei termini per l’entrata in vigore della nuova normativa relativa ai controlli radiometrici sulle merci in import in Italia, che – in assenza di un decreto […]
Non a fine anno – come avevano richiesto Confetra e Fedespedi – ma al 30 settembre 2021. Durerà fino a quella data, salvo ulteriori rinvii, la proroga alla scadenza dei termini per l’entrata in vigore della nuova normativa relativa ai controlli radiometrici sulle merci in import in Italia, che – in assenza di un decreto del Mims – avrebbe esteso l’assoggettamento ai controlli a circa “il 70-80% delle merci” in arrivo (secondo stime della stessa Confetra).
A disporne il rinvio è l’articolo 9 del decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. Nel testo viene disposta anche (all’art.5) una proroga per la possibilità offerta alle navi da crociera iscritte al Registro Internazionale di proseguire nell’attività di cabotaggio fino al 31 dicembre 2021 (dal precedente termine del 30 aprile 2021).
La federazione nazionale degli spedizionieri Fedespedi ha accolto la notizia della nuova scadenza per la modifica dei controlli radiometrici dicendo: “Tale proroga dà ai Ministeri ed enti competenti in materia – oltre al Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero degli Affari Esteri, dell’Ambiente, del Lavoro, della Salute, sentiti l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare – cinque mesi di tempo per definire l’elenco dei prodotti che dovranno essere sottoposi ai controlli radiometrici in sede di sdoganamento”.
Poi sempre Fedespedi aggiunge: “È stata così scongiurata la tempesta perfetta che si stava per abbattere su porti e aeroporti italiani. L’aumento esponenziale delle attività di controllo sulla merce in import, infatti, avrebbe paralizzato gli scali italiani, che nell’ultimo anno hanno già dovuto affrontare situazioni di grande difficoltà: la riorganizzazione del lavoro richiesta dal Covid, il calo dei traffici e, da ultimo, il rischio di congestione conseguente al blocco del Canale di Suez. Secondo le stime di Confetra, infatti, i controlli e i relativi oneri (in termini di tempi e costi) sarebbero ricaduti sul 70-80% delle merci in ingresso nel nostro Paese”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY