Schizzati i noli delle navi cisterna dopo l’attacco cyber all’oleodotto Colonial negli Usa
L’attacco informatico che nei giorni scorsi ha messo fuori uso negli Stati Uniti la rete di oleodotti di Colonial Pipeline ha avuto un immediato effetto benefico sulla domanda e quindi sui noli delle navi cisterna. È finito infatti k.o. un network di 8.850 chilometri di condutture che garantisce quasi metà degli approvvigionamenti di carburanti della […]
L’attacco informatico che nei giorni scorsi ha messo fuori uso negli Stati Uniti la rete di oleodotti di Colonial Pipeline ha avuto un immediato effetto benefico sulla domanda e quindi sui noli delle navi cisterna. È finito infatti k.o. un network di 8.850 chilometri di condutture che garantisce quasi metà degli approvvigionamenti di carburanti della East Coast degli Stati Uniti paralizzando forniture per 2,5 milioni di barili/giorno di benzina, diesel e altri prodotti petroliferi ‘spediti’ dalle raffinerie del Golfo del Messico il resto del paese.
L’attacco è avvenuto nella serata di venerdì 7 ma è stata resa pubblica solo nel week end quando la società direttamente interessata dall’attacco non ha potuto fare altro che confessare di aver “temporaneamente fermato tutte le operazioni degli oleodotti” aggiungendo che non è al momento possibile stimare i tempi di ripristino della rete.
In questi primi due giorni della settimana sulla rotta transatlantica le rate di nolo delle navi cisterna Medium Range sono schizzate di oltre il 115% poiché i trader petroliferi si sono riversati sul mercato alla ricerca di tonnellaggio per spedire o per stoccare prodotti raffinati da imbarcare proprio nei porti del Golfo del Messico per bypassare lo stop agli oleodotti e trasportare il carico verso i terminali sulla coste est degli Usa. In poche ore da circa 9.000 dollari/giorno i noli sono passati a circa 20.000 dollari/giorno. Più a lungo durerà questa interruzione della linea distributiva a terra maggiori saranno gli effetti (benefici) sui noli delle navi cisterna.
Già almeno quattro risultano essere le navi di grande portata noleggiate per almeno 30 giorni da Marathon Petroleum, Valero Energy, Phillips 66 and Pbf Energy per stoccare prodotti petroliferi (la capacità di stiva delle quattro unità è pari a 350.000 tonnellate). La oil major francese Total e i trader Vitol e Trafigura hanno invece fissato ognuno una nave da 90.000 tonnellate di portata per spedire carichi di diesel dall’Europa agli Usa.
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