Al via un nuovo treno tra Marzaglia e il Terminal Container di Ravenna
Nei giorni scorsi è partito il primo treno di un nuovo servizio intermodale tra Marzaglia (Modena) e il Tcr (Terminal Container Ravenna) per il trasporto di container gestito dall’operatore intermodale Medlog (Gruppo Msc). Il servizio è stato ideato per servire in particolare il distretto emiliano della ceramica, sia in import sia in export, e in […]
Nei giorni scorsi è partito il primo treno di un nuovo servizio intermodale tra Marzaglia (Modena) e il Tcr (Terminal Container Ravenna) per il trasporto di container gestito dall’operatore intermodale Medlog (Gruppo Msc). Il servizio è stato ideato per servire in particolare il distretto emiliano della ceramica, sia in import sia in export, e in questa fase iniziale ha cadenza settimanale.
In una nota Contship Italia ricorda che oltre il 90% della produzione di ceramica destinata a paesi affacciati sul Mediterraneo passa infatti dal porto di Ravenna e in particolare da Tcr. Dallo stesso scalo adriatico transita anche la maggior parte delle materie prime in import per la realizzazione di ceramiche e piastrelle (il 52%), come caolini, feldspati e argille. Una parte rilevante di queste merci viene movimentata tramite trasporto intermodale, con l’utilizzo di carri adeguati alla gestione delle argille, e ha nel terminal Sapir è il suo snodo di riferimento. Recentemente la società ha anche annunciato la firma di un accordo con Vesco Clays Italy per la movimentazione nel porto di argille di provenienza ucraina.
Sempre Contship evidenzia inoltre come nel primo trimestre 2021 sia cresciuta l’esportazione di ceramiche e piastrelle in particolare verso i paesi della penisola arabica, mercato sempre più attratto dalle piastrelle made in Italy.
Nei giorni scorsi Confindustria Ceramiche ha però anche lanciato un allarme rispetto ai costi sempre maggiori delle spedizioni via mare (il riferimento in quel caso era in particolare al mercato statunitense e ai servizi in partenza dai porti tirrenici), che secondo il presidente dell’associazione Giovanni Savorani rischierebbero di spingere ‘fuori mercato’ la ceramica italiana favorendo la concorrenza spagnola.
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