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Porto di Trieste: nei primi 4 mesi del 2020 calano le tonnellate (-9,5%) ma aumentano container pieni e ro-ro
E’ un bilancio in chiaroscuro quello del porto di Trieste nei primi quattro mesi del 2021 perché, se è vero che container pieni in import e rotabili tornano a mostrare chiari segnali di ripresa, rinfuse liquide, solide, merci varie e crociere evidenziano ancora un trend negativo. Una nota della port authority presieduta da Zeno D’Agostino […]
E’ un bilancio in chiaroscuro quello del porto di Trieste nei primi quattro mesi del 2021 perché, se è vero che container pieni in import e rotabili tornano a mostrare chiari segnali di ripresa, rinfuse liquide, solide, merci varie e crociere evidenziano ancora un trend negativo.
Una nota della port authority presieduta da Zeno D’Agostino sottolinea che “il recente incidente del Canale di Suez e la pandemia in corso, non hanno portato ripercussioni negative sui traffici container del porto di Trieste nel primo quadrimestre del 2021: la variazione positiva sfiora il + 4% con 250.284 Teu movimentati. Complessivamente i Teu pieni nello scalo giuliano sono stati 205.417 (+5,29%) mentre quelli vuoti 44.867 (-2,15%)”. Ancor più rilevante, in realtà, è il dato sui container pieni in import (al netto quindi del transhipment) che sono cresciuti del 25,3%. Il solo trasbordo (transhipment) è invece calato del -19,5% qualificando così il porto di Trieste come una via di transito sempre più importante per il traffico gateway (cresciuto del 18,34%).
Nel primo quadrimestre del 2021 è stata significativa anche la crescita del comparto ro-ro che ha fatto segnare 96.904 unità di carico transitate (+31,93% rispetto a dodici mesi prima). Il traffico general cargo depurato dal dato dei container e dai rotabili, è risultato pari a 259.478 tonnellate, mostrando dunque anche per le merci varie un calo di 26.093 tonnellate (-9,14%).
Il traffico crocieristico risulta praticamente azzerato anche perché la ripartenza del mercato con le prime navi di Costa è avvenuto solo da poche settimane.
Negative, come detto, anche le statistiche sia delle rinfuse solide pari a 160.401 tonnellate movimentate nei primi quattro mesi dell’anno (-9,06%) e persino peggiori quelle relative all’imbarco/sbarco di rinfuse liquide con 10.392.063 tonnellate (-17,65%). Oltre il 60% del totale di merci movimentate dal porto di Trieste in tonnellate (16.281.291) è rappresentato proprio dalle rinfuse liquide.
A questo proposito la nota dell’AdSP del Mar Adriatico Orientale spiega che “quest’ultima perdita, dovuta ancora alla congiuntura negativa causata dell’emergenza sanitaria mondiale, ha inciso inevitabilmente sui volumi totali del quadrimestre ( -9,55%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con 16.281.291 tonnellate manipolate. I valori del singolo mese di aprile però fanno già intravedere incoraggianti segnali di ripresa del segmento delle rinfuse liquide (+24,64%), generando immediato beneficio a cascata sui volumi complessivi dello scalo giuliano, che per la prima volta dopo la pandemia evidenziano una crescita a doppia cifra (+20,44%), sul mese di aprile dell’anno scorso”.
Per quanto riguarda la movimentazione ferroviaria il network del porto di Trieste, che conta su più di 200 partenze settimanali via treno verso tutta Europa, ha continuato ad ampliarsi nel periodo della pandemia con il rafforzamento di alcune linee dirette in Austria e il lancio di un nuovo servizio verso Norimberga in Germania. Solo ora, però, si vede un vero recupero dei numeri con un ritorno ai livelli del pre-Covid: “3.045 sono stati infatti i treni operati nei primi quattro mesi (+8,52%), ma è sul sul singolo mese di aprile che il rialzo è ancor più evidente (+40,4%). Questi risultati sono stati guidati principalmente dalla buona performance del molo VII e molo V, nonché dalla ripartenza del traffico ferroviario di Siderurgica Triestina per il trasporto di materie prime destinate alle acciaierie di Cremona” informa sempre la port authority.
Guardando infine al porto di Monfalcone, la movimentazione nei primi quattro mesi a Portorosega è stata pari a 963.288 tonnellate di merce (-11,30%). Il decremento è riconducibile al settore delle merci varie (-22,65% ) e a quello delle rinfuse solide (-5,40%). Leggermente positivo il dato della sottocategoria dei prodotti metallurgici (+1,93% ) che con 630.926 tonnellate, rappresenta il 93,35% delle rinfuse solide movimentate e il 65,50% del volume complessivo dello scalo monfalconese. Positivi segnali di ripresa infine per il settore contenitori (+30,59%) e 286 Teu, mentre negativo è invece l’andamento del comparto veicoli commerciali (-3,52%) con 27.248 unità transitate.