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Cambio di nome e riorganizzazione interna al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto di riorganizzazione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. “Una mobilità sostenibile che migliori la qualità della vita delle persone e le attività delle imprese interconnettendo e valorizzando i diversi territori, una maggiore attenzione alle politiche abitative urbane e alla riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, il […]
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto di riorganizzazione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
“Una mobilità sostenibile che migliori la qualità della vita delle persone e le attività delle imprese interconnettendo e valorizzando i diversi territori, una maggiore attenzione alle politiche abitative urbane e alla riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, il riconoscimento del ruolo centrale delle nuove tecnologie per una gestione integrata dei sistemi di trasporto di persone e merci per garantire efficienza e sicurezza, un’organizzazione e una gestione più sostenibile del Ministero. Sono i principali assi su cui ci incentra la nuova organizzazione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, contenuta nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri approvato oggi dal CdM” si legge in una nota del dicastero.
Il decreto adegua la struttura del Ministero alla nuova denominazione e ai compiti ad esso affidati evidenziando la centralità della sostenibilità nelle iniziative riguardanti le infrastrutture e la mobilità, rafforzando il carattere strategico della programmazione, fondata anche su avanzati sistemi informativi e statistici, e sottolinea il ruolo del Ministero per le politiche abitative e urbane.
In particolare, con la modifica al regolamento di organizzazione, il Ministero traduce la nuova visione nella denominazione e ridefinizione delle competenze dei Dipartimenti e delle relative Direzioni. Così, il “Dipartimento per la programmazione, le infrastrutture di trasporto a rete e i sistemi informativi” cambia in “Dipartimento per la programmazione strategica, i sistemi infrastrutturali, di trasporto a rete, informativi e statistici” per sottolineare l’importanza di una programmazione che guardi al medio e al lungo periodo, realizzata con un approccio integrato e definito sulla base di dati e indicatori che considerino anche l’impatto dei progetti dal punto di vista economico, sociale e ambientale.
Per dare nuovo impulso alle politiche abitative, promuovendo la qualità della vita delle persone, l’inclusività e la valorizzazione degli spazi urbani, il “Dipartimento per opere pubbliche, le risorse umane e strumentali” viene rinominato “Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative e urbane, le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali”. Coerentemente con tale indirizzo, nasce la “Direzione generale per l’edilizia statale, le politiche abitative, la riqualificazione urbana e gli interventi speciali”.
Nell’ottica di una strategia integrata per la mobilità sostenibile, che contempli le diverse modalità di spostamento, la necessità di garantire l’intermodalità insieme a una logistica moderna e sempre più efficiente, il “Dipartimento per i trasporti e la navigazione” diventa il “Dipartimento per la mobilità sostenibile”. Al suo interno nasce la “Direzione generale per le politiche integrate di mobilità sostenibile, la logistica e l’intermodalità”, mentre alla Direzione sugli aeroporti e il traffico aereo viene assegnata anche la responsabilità per i servizi satellitari, indispensabili per una gestione digitale di tutte le forme di mobilità e dei servizi connessi.
“Il cambio di nome e di organizzazione risponde a un cambio di strategia, che prevede una piena integrazione degli interventi sulle infrastrutture e la mobilità, abbandonando la logica settoriale, sperimentando e applicando le nuove tecnologie in una visione di sviluppo sostenibile pienamente in linea con gli indirizzi europei e l’orientamento di questo Governo”, ha spiegato il Ministro Giovannini. “Tutto ciò si accompagna a una nuova impostazione di lavoro all’interno del Ministero, che sta modificando non solo il proprio assetto organizzativo, ma l’approccio culturale a favore di una visione integrata di tutte le attività. I dipartimenti del Mims – ha aggiunto il Ministro – hanno già pienamente recepito le nuove linee operative, come dimostrano i progetti inseriti nel Pnrr che sono stati apprezzati e approvati dalla Commissione europea”.
Per quanto riguarda la gestione interna, la nuova “Direzione generale del personale, del bilancio, degli affari generali e della gestione sostenibile del Ministero” dovrà assicurare una gestione delle risorse umane e strumentali in linea con moderni criteri di valorizzazione delle risorse umane, a partire dalla lotta alla disuguaglianza di genere e di sostenibilità ambientale, percorso già avviato negli ultimi mesi.
Il cambio del nome e dell’organizzazione sono rappresentati nel nuovo logo del Ministero, che raffigura graficamente la nuova visione, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu e i principi del Next Generation EU. Intorno alla stella della Repubblica stilizzata al centro dell’immagine, e che definisce l’elemento istituzionale, sono simbolicamente raffigurati altri elementi caratterizzanti il nuovo corso, tra cui infrastrutture e mobilità sostenibili, l’economia circolare, l’interconnessione, l’inclusione, oltre ai colori degli obiettivi dell’Agenda 2030 afferenti al Ministero e alle missioni del Pnrr.