Fusione Psa – Sech: per Signorini la questione si risolve entro un mese
Genova – Entro fine febbraio la tanto chiacchierata fusione tra i due principali terminal container di Genova, il Psa Genova Prà e il Sech, troverà una risposta definitiva. Positiva o negativa che sia. Lo ha detto a SHIPPING ITALY Paolo Emilio Signorini, presidente dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale, a margine della cerimonia d’inaugurazione del secondo […]
Genova – Entro fine febbraio la tanto chiacchierata fusione tra i due principali terminal container di Genova, il Psa Genova Prà e il Sech, troverà una risposta definitiva. Positiva o negativa che sia.
Lo ha detto a SHIPPING ITALY Paolo Emilio Signorini, presidente dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale, a margine della cerimonia d’inaugurazione del secondo binario ferroviario attivo al porto di Prà. “Siamo alle battute conclusive. L’interlocuzione è ancora in corso con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Vediamo quale risposta arriverà da Roma e se arriverà. Perché un eventuale silenzio dal Ministero potrebbe comunque avere un significato” ha affermato Signorini. Non proprio un silenzio assenso ma qualcosa di molto simile forse. Nel frattempo la golden power in mano al Governo per bloccare eventualmente un’operazione che riguarda un’infrastruttura considerata strategica a livello nazionale non è stata utilizzata e dunque da quel punto di vista un primo via libera sarebbe già arrivato.
“Un parere potrebbe essere però in arrivo da parte dell’Autorità Antitrust che ha chiesto un approfondimento alle parti coinvolte nell’operazione” ha ancora aggiunto il presidente della port authority. Che infine, a proposito delle tempistiche con cui è possibile attendersi una risposta da Palazzo San Giorgio, si è così espresso: “In 20 giorni la cosa si chiude. In un mese quindi l’AdSP potrebbe dare ai terminalisti una risposta definitiva sull’istanza”.
Dopo la comunicazione, avvenuta a fine estate, da parte di Psa e di Gruppi Investimenti Portuali di procedere alla fusione dei due terminal container di Calata sanità a Sampierdarena e di Prà, l’Autorità di sistema portuale aveva chiesto al Ministero dei trasporti un parere sull’applicazione dell’articolo 18 comma 7 della legge 84/94 che imporrebbe il divieto a ogni terminalista di detenere due o più concessioni nello stesso scalo per la movimentazione della medesima merceologia.
Contro questo apparentamento si è scagliato in particolare il Gruppo Msc che non vede di buon occhio una maggiore concentrazione fra terminal container sotto la Lanterna e vedrebbe invece con favore la possibilità in futuro di accorpare il terminal di Calata Sanità alle banchine di Calata Bettolo che ad oggi ancora non sono operative.
Nicola Capuzzo
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