F2i chiude per Compagnia Portuale Monfalcone e rafforza Marghera
Alle viste da mesi, è stata formalizzata l’acquisizione dal gruppo TO Delta di Cpm (Compagnia Portuale di Monfalcone) da parte di Fhp, la holding portuale facente capo al fondo d’investimento che, con l’acquisizione delle società dedicate del gruppo Bogazzi e poi quella di Marterneri, si sta consolidando da un paio d’anni a questa parte come […]
Alle viste da mesi, è stata formalizzata l’acquisizione dal gruppo TO Delta di Cpm (Compagnia Portuale di Monfalcone) da parte di Fhp, la holding portuale facente capo al fondo d’investimento che, con l’acquisizione delle società dedicate del gruppo Bogazzi e poi quella di Marterneri, si sta consolidando da un paio d’anni a questa parte come un attore primario della logistica portuale delle merci varie in Italia come prodotti siderurgici, cereali, cellulosa, fertilizzanti.
Lo ha reso noto una nota dell’acquirente, senza rivelare dettagli finanziari sull’operazione. “Con l’acquisizione di Cpm, Fhp (post acquisizione 110 milioni di fatturato annuo, 8,6 mln di tonnellate movimentate annue, e oltre 500 dipendenti distribuiti in otto terminali fra Marghera, Livorno, Monfalcone, Carrara e Chioggia) rafforza il proprio presidio in Alto Adriatico e abilita importanti sinergie operative e commerciali. I terminali monfalconesi di Cpm e Marter Neri, fisicamente contigui opereranno post acquisizione come un’unica entità, favorendo così il conseguimento di efficienze operative a beneficio degli operatori e del territorio di riferimento”.
Nel porto di Monfalcone è da inizio 2020 in corso un processo di riorganizzazione degli assetti concessori e di organizzazione del lavoro portuale, conseguente all’assorbimento a tutti gli effetti dello scalo nella giurisdizione dell’Autorità di Sistema Portuale di Trieste. Tale percorso si è però interrotto lo scorso dicembre, quando proprio Marterneri ha impugnato gli atti di concessione terminalistica rilasciati dall’ente (a lei, a CPM, a Cetal e a Midolini) ed è da allora in sospeso. Il problema scaturiva proprio dagli effetti della revisione autorizzativa sugli esistenti rapporti commerciali fra Marterneri e CPM. L’ingresso della seconda nell’orbita della controllante della prima scioglie il nodo gordiano e consentirà all’AdSP di procedere alla formalizzazione dei titoli.
“La logistica delle merci rinfuse è una delle determinanti dei fattori di competitività dei distretti industriali italiani” ha commentato Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i. “Il disegno industriale realizzato da F2i, che potrà ulteriormente ampliarsi nei prossimi mesi, è volto alla creazione di un operatore finanziariamente solido e capace di implementare innovazioni tecnologiche e di processo volte al miglioramento dell’efficienza delle attività di logistica portuale, integrate via terra con il trasporto ferroviario attraverso Cfi (Compagnia Ferroviaria Italiana), il maggior operatore nazionale indipendente di recente entrato a far parte della piattaforma industriale di F2i”.
F2i è stata assistita da: VSL Club (advisor industriale), Cleary-Gottlieb e Studio Zunarelli (advisor legali), Prothea (advisor finanziario), Virtax (advisor fiscale), PWC (advisor contabile), Willis (advisor assicurativo), Rina (advisor tecnico), REAG (advisor immobiliare), Ramboll (advisor ESG).
Intanto il gruppo si muove anche sul fronte veneziano. La controllata Transped ha infatti appena presentato istanza all’Adsp di Venezia per la concessione semestrale di circa 5mila mq oltre a uno specchio acqueo adiacente per la esecuzione di lavori volti alla “risistemazione e alla realizzazione della banchina prospiciente il compendio di proprietà”.
A.M.
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