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Perdite totali di navi ancora ai minimi secondo l’ultimo ‘Safety & Shipping Review 2021’
Nel 2020 gli incidenti marittimi in cui si è verificata la perdita totale di navi è rimasto a livelli minimi e gli incidenti segnalati sono complessivamente diminuiti rispetto all’anno precedente. Lo evidenzia l’ultimo rapporto “Safety & Shipping Review 2021” della compagnia assicurativa Allianz Global Corporate & Specialty (Agcs) nel quale viene specificato che lo scorso […]
Nel 2020 gli incidenti marittimi in cui si è verificata la perdita totale di navi è rimasto a livelli minimi e gli incidenti segnalati sono complessivamente diminuiti rispetto all’anno precedente.
Lo evidenzia l’ultimo rapporto “Safety & Shipping Review 2021” della compagnia assicurativa Allianz Global Corporate & Specialty (Agcs) nel quale viene specificato che lo scorso anno sono state 49 le perdite totali di navi in tutto il mondo rispetto alle 48 navi nell’esercizio recedente e che nel 2020 gli incidenti di navigazione sono stati 2.703, con un calo di 115 eventi rispetto all’anno precedente.
Così come negli anni precedenti è stata la regione della Cina meridionale, Indocina, Indonesia e Filippine quella in cui si è registrato il maggior numero (16) di total loss, regione nella quale nel decennio 2011-2010 si sono verificate 224 perdite di navi su un totale di 876 nello stesso periodo a livello globale. Inoltre più di un terzo (18) delle perdite di navi nel 2020, e il 40% delle perdite totali nell’ultimo decennio, ha riguardato navi da carico e nell’ultimo anno il naufragio (affondamento/sommersione) è stata la causa principale (una nave su due) delle perdite totali di navi.
Sottolineando che “il settore dei trasporti ha dimostrato grande resilienza nel corso della pandemia di coronavirus, come evidenziato dai forti volumi commerciali e dalla ripresa che stiamo vedendo oggi in diverse parti del settore”, il comandante Rahul Khanna, global head di Marine Risk Consulting di Allianz ha rilevato come le perdite totali siano “a livelli storicamente bassi per il terzo anno consecutivo, ma – ha precisato – le cose non vanno sempre per il meglio. La crisi degli equipaggi, l’incremento di problemi dovuti alle navi sempre più grandi, le crescenti preoccupazioni per i ritardi e le interruzioni della supply chain, così come il rispetto degli obiettivi ambientali, pongono non trascurabili sfide di gestione del rischio per gli armatori e i loro equipaggi”.