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L’Antitrust riduce a 1 milione (da 29,2) la sanzione a Moby per abuso di posizione dominante sulla Sardegna
“Con provvedimento pubblicato il 2/11/2021 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, come impostole dal Tar Lazio e dal Consiglio di Stato che, con proprie sentenze del 2019 e 2021 avevano accolto i ricorsi di Moby e Compagnia Italiana di Navigazione annullando la sanzione di Euro 29.202.673,73 emessa nel 2018 a carico delle due società, […]
“Con provvedimento pubblicato il 2/11/2021 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, come impostole dal Tar Lazio e dal Consiglio di Stato che, con proprie sentenze del 2019 e 2021 avevano accolto i ricorsi di Moby e Compagnia Italiana di Navigazione annullando la sanzione di Euro 29.202.673,73 emessa nel 2018 a carico delle due società, ha rideterminato la stessa in Euro 1.000.000, riducendola quindi di circa il 97%”.
Lo ha reso noto Onorato Armatori specificando che “Moby e Cin, pur ribadendo il proprio dissenso rispetto alle conclusioni formulate dall’Agcm all’esito della fase istruttoria posta a base dell’intero procedimento e in gran parte ‘smontate’ dalle citate sentenze di Tar e Consiglio di Stato, prende atto con soddisfazione della nuova determinazione della sanzione in termini che dimostrano, ancora una volta, l’assoluta illegittimità e abnormità della precedente decisione dell’Agcm”.
Tutta la vicenda ebbe origine nel 2016 con le prime denunce e segnalazioni all’Autorità Antitrust sulla condotta tenuta da Moby e Tirrenia Cin inviate dalle società di autotrasporto Trans Isole S.r.l. e Nuova Logistica Lucianu, a cui si aggiunsero anche i vettori marittimi Grendi e Grimaldi Euromed. In un primo tempo (nel febbraio 2018) l’Agcm aveva sanzionato in solido Compagnia Italiana di Navigazione e Moby con una multa da 29,2 milioni di euro accogliendo le denunce presentate e accertando l’abuso di posizione dominante. Nel mirino era finito il trattamento discriminatorio e penalizzante riservato alle due società di logistica che avevano preferito imbarcare i propri semirimorchi con vettori diversi da Moby e Cin.
Qualche tempo più tardi rispetto al primo pronunciamento dell’authority il Tar del Lazio aveva confermato la condanna ma aveva chiesto all’Antitrust di ricalcolare la sanzione e la stessa, dopo un paio di rinvii, aveva deciso di attendere il pronunciamento in secondo grado del Consiglio di Stato prima di ricalcolare (o meno) la sanzione. Quest’ultimo si era pronunciato la scorsa primavera e per questo l’Agcm ora, dopo alcune proroghe dei termini, è arrivata a quantificare in 1 milione di euro il ricalcolo della sanzione.