Le Adsp di Gioia e Livorno provano a supportare i propri portuali
L’Autorità di Sistema Portuale di Gioia Tauro ha reso noto che “si conclude positivamente l’attesa dei 40 lavoratori per i quali l’Inps aveva bloccato il pagamento dell’Ima dallo scorso agosto”. L’ente previdenziale di Reggio Calabria (da cui dipende il versamento dell’Ima) aveva alcuni mesi fa contestato i criteri seguiti dall’Adsp per la composizione degli elenchi […]
L’Autorità di Sistema Portuale di Gioia Tauro ha reso noto che “si conclude positivamente l’attesa dei 40 lavoratori per i quali l’Inps aveva bloccato il pagamento dell’Ima dallo scorso agosto”.
L’ente previdenziale di Reggio Calabria (da cui dipende il versamento dell’Ima) aveva alcuni mesi fa contestato i criteri seguiti dall’Adsp per la composizione degli elenchi dei lavoratori aventi diritto ad essere iscritti all’Agenzia del Lavoro portuale (strumento speciale creato e finanziato dallo Stato per far fronte alla crisi del transhipment nel 2017), lamentando, in particolare, una presunta illegittimità dell’ampliamento legato alle modifiche normative del 2020.
E, come ricostruisce il presidente dell’Adsp Andrea Agostinelli, “si era rivolto, bypassandoci, direttamente all’ufficio legislativo del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Il quale, ovviamente, si è rivolto a noi, che già avevamo fornito l’interpretazione corretta all’Inps dato che nel dubbio l’erogazione dell’Ima era stata sospesa. La nostra lettura è stata poi recepita e condivisa dall’ufficio legislativo del Mims, che l’ha comunicata a quel punto al ‘legislativo’ del Ministero del Lavoro. Che, ieri, ha sposato la nostra tesi, sicché questione risolta. Non senza mesi di angoscia e difficoltà per diverse famiglie di portuali, proteste e perdite di tempo in un continuo assurdo ping pong con Roma, quando sarebbe bastato che l’Inps ci interpellasse direttamente”.
Rimanendo sul Tirreno, ma più a nord, anche l’Adsp di Livorno e Piombino si è attivata per cercare di risolvere l’agitazione che ha portato nei giorni scorsi a 48 ore di sciopero (molto partecipato), proclamato (seppur con piattaforme differenti) sia da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che da Usb e seguito in questi giorni dal blocco degli straordinari (sospeso dopo l’incontro con l’ente, di cui più sotto, dai confederali, non da Usb).
“Chiedere nei tempi tecnici la convocazione di un’assemblea straordinaria di Alp, il fornitore di lavoro temporaneo in porto, per valutare l’adeguatezza della pianta organica; redigere linee guida condivise su tutte le tipologie di traffico nei porti; perfezionare l’aggiornamento, già in corso, dell’ordinanza n.9/2014, che disciplina le modalità di raccolta dei dati riguardanti gli avviamenti al lavoro da parte delle imprese operanti in porto. È questo il percorso concreto immaginato dal presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, per sminare il terreno delle proteste che agitano le banchine livornesi” ha spiegato una nota a valle di una riunione con i sindacati e le rappresentanze datoriali (Confindustria, Spedimar, Asamar, Assiterminal) convocata definire i contorni di una proposta di pacificazione.
“Le motivazioni che hanno spinto le Ooss a proclamare lo sciopero pongono le Istituzioni di fronte alla necessità di precisare quali misure possano essere prese a tutela del lavoro e anche dei traffici” ha affermato Guerrieri: “Abbiamo a cuore le esigenze dei lavoratori. L’eventuale abuso degli straordinari e delle giornate lavorate comporta seri rischi per la sicurezza e la salute e sarà nostra cura avviare puntuali controlli su questo fenomeno”.
Guerrieri ha fatto sapere di aver già “rafforzato le attività ispettive in porto proprio con lo scopo di monitorare ed eventualmente denunciare eventuali violazioni della legge. Il prossimo step sarà quello di trovare un punto di caduta che ci consenta di dimensionare nella maniera più ottimale i problemi posti dai lavoratori”.
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