Negli scali dell’AdSP del Mare di Sardegna si torna a vedere il sereno
L’ultimo comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna appena andato in scena ha approvato l’adeguamento tecnico funzionale (Atf) per il nuovo terminal ro-ro che sorgerò al Porto Canale di Cagliari: il provvedimento consentirà l’insediamento degli uffici delle amministrazioni pubbliche e delle imprese portuali. Lo ha reso noto la stessa port authority […]
L’ultimo comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna appena andato in scena ha approvato l’adeguamento tecnico funzionale (Atf) per il nuovo terminal ro-ro che sorgerò al Porto Canale di Cagliari: il provvedimento consentirà l’insediamento degli uffici delle amministrazioni pubbliche e delle imprese portuali.
Lo ha reso noto la stessa port authority presieduta da Massimo Deiana spiegando che, con questa approvazione, “si aggiunge un’altra colonna portante alla complessa rivoluzione del layout portuale che vedrà, nei prossimi anni, il graduale trasferimento del traffico commerciale nella nuova area del Porto Canale”. L’Atf introduce “alcune modifiche ai parametri urbanistici previsti dal Piano Regolatore Portuale approvato nel 2010 nella porzione del porto destinata all’insediamento dei fabbricati, consentendo così una prosecuzione nella progettazione e realizzazione del terminal ro-ro, finanziato, in parte, con 99,5 milioni di euro di fondi derivanti dal Pnrr”.
In dettaglio la variazione introdotta con il voto odierno nelle norme di attuazione del Prp consentirà la realizzazione di una stazione marittima che ospiterà uffici e locali adibiti ad attività a supporto dell’operatività; garitte e box security per i controlli agli accessi del terminal e cabine elettriche.
Altro punto all’ordine del giorno era l’approvazione del Piano dell’Organico del Porto dei Lavoratori delle imprese ex articoli 16, 17 e 18 della legge 84/94 per il triennio 2022-2024. “Documento strategico, a revisione annuale, che riporta una puntuale e sempre aggiornata ricognizione e analisi dei fabbisogni lavorativi in porto” lo ha definito la port authority. Che aggiunge: “Quello sottoposto al Comitato di Gestione restituisce una percezione mediamente stabile del futuro e dei livelli occupazionali, con alcuni piccoli parametri che portano a guardare ai prossimi anni con una certa fiducia. Rispetto al 2020, infatti, le risultanze del monitoraggio condotto dall’AdSP registrano la cessazione dall’attività di una impresa ma, al contempo, l’inserimento nell’ambito portuale di tre nuove aziende. Aspetto, questo, che ha certamente comportato una differenza in termini quantitativi e qualitativi del personale occupato, che passa da 650 unità del 2020 a 911 dell’anno in corso. Resta ancora minima la quota femminile operante nelle imprese portuali sarde: 41 rispetto alla più ampia platea maschile di 870 unità. Così come resta ancora elevata la fascia di età, compresa tra i 40 e i 50 anni degli occupati”.
Per quanto riguarda l’inquadramento contrattuale, il Piano dell’Organico del Porto fotografa “una predominanza di contratti a tempo indeterminato (pari a 816) e una previsione, per almeno il 40% delle aziende, di future assunzioni. Proiezione collegata a un’aspettativa, da parte del 44% di quelle intervistate (25 imprese), di un aumento del fatturato di oltre il 3% e di un fabbisogno di figure altamente specializzate”.
“Le riunioni odierne dell’Organismo di Partenariato e del Comitato di Gestione portano a compimento un anno di intenso lavoro” ha spiega Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna. “In particolare oggi riempiamo di ulteriore contenuto la rivoluzione del layout portuale di Cagliari, con un Adeguamento Tecnico Funzionale al Piano Regolatore Vigente che conferisce la giusta operatività al futuro terminal ro-ro del Porto Canale con la possibilità di insediamento degli uffici delle Amministrazioni e delle imprese del cluster portuale. Non meno importanti le risultanze del monitoraggio alla base della revisione del Piano dell’Organico del Porto 2022 2024 che, in attesa di portare a definitiva soluzione la battaglia sul comparto del Transhipment, e dopo un anno di crisi sanitaria, ci riporta a una dimensione di ottimismo con numeri su assunzioni e fatturati che lasciano intravedere non una semplice ripresa, ma una crescita dell’intero comparto già a partire dal prossimo anno”.