Il porto di Brindisi vuole poteri speciali per il suo presidente
Al fine di sbloccare le nuove opere rimaste ferme e rilanciare i traffici e le attività, il cluster marittimo di Brindisi vuole per il presidente della port autority poteri speciali. Come quelli riconosciuti al Sindaco di Genova (per la ricostruzione in tempi celeri del ponte Morandi) e al Presidente del porto di Taranto (per la questione […]
Al fine di sbloccare le nuove opere rimaste ferme e rilanciare i traffici e le attività, il cluster marittimo di Brindisi vuole per il presidente della port autority poteri speciali. Come quelli riconosciuti al Sindaco di Genova (per la ricostruzione in tempi celeri del ponte Morandi) e al Presidente del porto di Taranto (per la questione ILVA).
Lo spiega una nota dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale che informa di un confronto appena avvenuto a proposito della crisi del porto e del retroporto di Brindisi.
All’incontro, presieduto dal presidente dell’ente, Ugo Patroni Griffi, erano presenti: il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi; il vice comandante della Capitaneria di porto, Francesco Stagira; l’onorevole Anna Macina; il consigliere regionale, Gianluca Bozzetti; Michele Di Leone , Dipartimento Sviluppo Economico Regione Puglia; i presidenti Domenico Bianco e il dirigente Giorgio Rubino, Consorzio Asi, Patrick Marcucci e il vice Angelo Guarini, Confindustria, Alfredo Malcarne, Camera di Commercio, Pierluigi Francioso, ANCE, Franco Gentile CNA; Antonella Vincenti, Puglia Sviluppo; i servizi tecnico nautici del porto, la ditta Fratelli Barretta (rimorchiatori), il comandante del Corpo Piloti del porto, Leo Morolla; le Organizzazioni Sindacali, Antonio Macchia, CGIL, Antonio Licchello UIL, Antonio Castellucci CISL, Gianfranco Argese e Santino Guadalupi FILT CGIL Brindisi, Danilo Binetti, FILT CGIL Puglia, Antonio Baldassarre UST CISL TA/BR; Antonio Catanzaro, Avvisatore Marittimo; Adriano Guadalupi Federspedi; Teo Titi, Associazione O.P.S; Giacomo Minervini e Marcello Gorgoni, RACCOMAR; Salvatore Pinto e Derio Donnicola ANCIP; e Teodoro Muscogiuri, STP Brindisi.
“A seguito dell’articolato e complesso dibattito, si è convenuto che il principale obiettivo, comune e immediato, risulta essere lo sblocco di tutte le opere minori, già pronte per essere realizzate” informa la port authority. “Tra le priorità, inoltre, c’è sicuramente la stagione crocieristica 2020 che rischia di essere cancellata, nonostante i 57 scali già calendarizzati, per via delle nuove misure di security, indispensabili per i porti (installazione di apparati radiogeni per lo screening di passeggeri e bagagli), che richiedono un ricovero da autorizzarsi. Nel breve periodo, inoltre, si è deciso di accelerare il processo di realizzazione delle opere strategiche già previste dal Piano Regolatore Portuale, prime tra tutte, dragaggi e accosti”.
Al fine di superare l’attuale impasse il tavolo ha scelto di formulare una richiesta, direttamente al Governo centrale “perché possa valutare la possibilità di conferire al presidente dell’AdSP o al sindaco gli stessi poteri speciali riconosciuti al sindaco di Genova (per la ricostruzione in tempi celeri del ponte Morandi) e al presidente del porto di Taranto (per la questione ILVA)”.
Al Governo verrà chiesto inoltre “di consentire l’avvio immediato delle Zes, attraverso le nomine mancanti e la realizzazione della Zona Doganale Interclusa; l’adozione per il porto di Brindisi delle stesse misure previste per il porto di Trieste (per incentivare il traffico dei rotabili); l’approvazione immediata del Documento Pianificazione Strategica, passo fondamentale per la successiva redazione del nuovo Piano Regolatore Portuale di Brindisi; il riconoscimento dello scalo messapico come porto Core, all’interno dell’estensione di una delle attuali Reti Ten-T”.
Infine saranno avviati nel più breve tempo possibile incontri di programmazione con Enel, per l’adozione di misure compensative al processo di decarbonizzazione.
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