Il porto di Spezia riorganizza la logistica dei vuoti per risolvere la congestione ai gate
Il secondo step del lavoro di Sommariva per ovviare agli intasamenti di tir al varco Stagnoni si impernia su un limite giornaliero di movimentazione per questa tipologia di contenitori e sulla sinergia col retroporto di Santo Stefano Magra
In leggero anticipo sui tempi previsti dall’ordinanza emanata lo scorso luglio l’Autorità di Sistema Portuale di La Spezia ha definito il secondo intervento volto a risolvere gli intasamenti di tir al varco portuale degli Stagnoni, porta di ingresso principale per i container in transito da e per il porto.
Una problematica sempre più sentita in tutti gli scali caratterizzati da forte movimentazione di container, che la nuova ordinanza dell’Adsp attribuisce al crescente pese del traffico containeristico sulle altre tipologie (“flussi di traffico pesante in costante crescita”), alla “sempre più frequente irregolarità registrata negli scali delle navi in porto”, “all’incremento considerevole della movimentazione di container vuoti”, alle “limitate aree di stoccaggio oggi disponibili”. Da cui lo studio approfondito avviato dall’ente negli ultimi sei mesi.
I rilevamenti effettuati “hanno consentito di apprezzare come, anche in condizioni di traffico piuttosto sostenuto rilevato in diverse giornate del mese di dicembre u.s., si osservino tempi di permanenza medi abbastanza stabili, variabili tra 20 e 30 minuti nelle aree di sosta degli Stagnoni e di poco superiori all’ora (65 minuti) per completare l’intero processo di ingresso e uscita dal porto mercantile, con circa l’83% dei mezzi caratterizzati da tempi di permanenza inferiori ai 90 minuti e il 17% superiore a tale valore”.
Inoltre Adsp ha rilevato “che dei flussi di traffico di cui predetto fanno parte anche quelli generati dalla consegna di container vuoti nel porto mercantile, con incidenza peraltro crescente e che, in alcune giornate degli ultimi mesi del 2021, ha raggiunto punte del 30% del traffico complessivo in transito attraverso il varco degli Stagnoni, provocando accodamenti”.
Per queste ragioni da ieri e per i prossimi tre mesi sarà in vigore una nuova ordinanza sperimentale dell’Adsp, che, sulla base delle suddette rilevazioni, ridisegna l’organizzazione della logistica dei vuoti, nell’auspicio che l’intervento sia già sufficiente a risolvere i problemi di congestione al varco degli Stagnoni.
In particolare l’ente guidato da Mario Sommariva stabilisce (richiamando l’accordo di giugno scorso fra associazioni dell’autotrasporto e le rappresentanze armatoriali più Assologistica) che “la consegna di vuoti all’interno del porto mercantile della Spezia non potrà superare il limite massimo di 300 container giornalmente consegnati presso ciascun Terminal (concessionari ex art.18 Legge n.84/94)”. Non solo, perché questi container andranno distribuiti uniformemente nell’arco della giornata, non scendendo sotto i 25 pezzi/ora fra le 7 e le 19 dei giorni feriali.
Qualora ci siano esigenze di movimentare più di 300 vuoti al giorno “le Società proprietarie o detentrici dei container, in accordo con Terminal portuali ed i Gestori di strutture di deposito esterne al porto mercantile, dovranno trasferire, preferibilmente via treno e in orario notturno, i vuoti presso le aree di Santo Stefano di Magra, ovvero presso altre strutture interportuali inland, per poterne consentire il ritiro da parte delle Società di autotrasporto presso tali aree”.
Tutto ciò dovrà accompagnarsi ad adeguate informative agli spedizionieri “affinché possano organizzare i servizi di autotrasporto” conformemente ai limiti fissati. E sarà a breve facilitato dall’implementazione di una applicazione informatica che Adsp sta sviluppando e metterà gratuitamente a disposizione degli operatori.
Entro i tre mesi di vigenza sperimentale, le disposizioni dell’ordinanza “potranno dare origine a provvedimenti contenenti incentivi/disincentivi nei confronti dei Terminalisti interessati”, mentre è già attivo un sistema sanzionatorio, che prevede un’ammenda di 15 euro per ogni vuoto movimentato in eccedenza ai 300 giornalieri previsti.
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