La salvezza energetica europea appesa (anche) alla disponibilità di navi Lng tanker
Il piano di salavataggio europeo prevede approvvigioanmenti via mare da Usa, Qatar, Arabia Saudita e Norvegia
La possibilità di un conflitto tra Russia e Ucraina preoccupa anche per le sue eventuali ripercussioni sulla stabilità energetica dell’Europa e dei suoi stati membri, Italia in primis.
Un ruolo importante nella partita, secondo alcuni osservatori, sarà giocato dalla disponibilità di navi Lng tanker che potrebbero essere impiegate per garantire i rifornimenti di gas al Vecchio Continente nel caso in cui quelli russi venissero sospesi o limitati. Una situazione cui si potrebbe arrivare a seguito delle imposizioni di sanzioni a Mosca o di una ‘rappresaglia’ di Putin, un’eventualità, questa, che però viene ritenuta improbabile dall’amministrazione Biden perché troppo autolesionista considerato che l’industria oil&gas rappresenta oltre un terzo del Pil del paese.
In ogni caso, gli stessi consiglieri del presidente degli Stati Uniti preferiscono giocare d’anticipo e hanno fatto sapere di essere al lavoro all’elaborazione di un piano per sostituire le importazioni di gas europee dalla Russia, facendo affidamento su forniture, anche di petrolio, da altri paesi.
Secondo il New York Times il piano viene visto come l’equivalente del ponte aereo che gli americani condussero su Berlino Ovest nel 1948 e 1949 per contrastare il blocco della città messo in atto dall’Unione Sovietica. Il suo prossimo approntamento, prima cioè che la crisi esploda, viene considerato necessario dalla presidenza Usa per rassicurare gli alleati europei, in particolare quelli più ‘timidi’ nell’esporsi a favore di sanzioni alla Russia come la Germania e l’Italia, entrambi grandi consumatori del gas russo.
Anche se la presidenza Usa non ha fornito dettagli né sulle quantità che dovranno essere reperite né sui fornitori alternativi, è probabile che tra questi ultimi ci siano gli stessi Usa e il Qatar (l’emiro del paese sarà ricevuto oggi alla Casa Bianca), così come altri paesi quali Arabia Saudita e Norvegia. Anche l’Australia inoltre nei giorni scorsi ha preso posizione ufficialmente tramite il suo ministro del commercio che ha dato la sua disponibilità ad aiutare “gli amici e alleati europei”.
Il piano dovrebbe quindi concretizzarsi con l’invio via nave di carichi di Gnl verso i terminal europei. Secondo il NYT, il mercato sarebbe propenso a collaborare, non per ragioni idealistiche (o geopolitiche) ma stimolato dai prezzi elevati. Già nell’ultimo mese i flussi garantiti dalle navi gasiere avrebbero superato le quantità immesse dalla Russia in Europa attraverso l’Ucraina.
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