Onorato chiama i suoi marittimi alla mobilitazione
Messaggio Facebook sulla querelle con Mise e Grimaldi: “Difendete il vostro posto di lavoro!”
Dopo le accuse a mezzo stampa al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e al competitor Grimaldi Group, Vincenzo Onorato, patron di Moby e Cin – Compagnia Italiana di Navigazione, è tornato a parlare del debito nei confronti di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria, questa volta scegliendo Facebook e rivolgendosi ai marittimi.
La premessa è nota. Onorato sostiene l’esistenza di un disegno concepito da Mise e Grimaldi, col supporto del finanziare Antonello Di Meo, e incentrato sul rifiuto della proposta di saldo (144 milioni) del residuo debito nei confronti dello Stato (Tirrenia in a.s., facente capo al Mise) per la cifra ancora da versare (180 milioni di euro) derivante dall’acquisizione nel 2012 dell’ex compagnia di navigazione pubblica Tirrenia. Disegno che, attraverso la cessione del credito da parte della bad company, mirerebbe secondo Onorato a “far fallire le compagnie per prendersi le rotte”.
La differenza è che questa volta si tira in ballo un altro aspetto – quello occupazionale – della questione, anche in questo caso ventilando “una strategia politica ad alto livello contro di noi già accertata dai fatti e confermata dalle dichiarazioni di Antonello Di Meo: Grimaldi vince la gara per l’assegnazione della linea Napoli-Cagliari (il riferimento è alla gara di quasi un anno fa, ndr), nel contratto è presente la clausola di salvaguardia sociale per l’occupazione dei marittimi Cin, la clausola non viene rispettata, nel silenzio assordante dei ministeri competenti. A Grimaldi viene assegnata la rotta Civitavecchia-Arbatax-Cagliari, ma questa volta, la clausola di salvaguardia sociale, nel contratto di assegnazione è…sparita! (il riferimento, in questo caso, è alla nota condizione posta da Grimaldi al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ndr)” scrive Onorato.
Da qui l’invito ai marittimi di Cin a sostenerlo: “Nella mia famiglia facciamo gli armatori da circa 140 anni, io lotto per voi ma da solo non posso farcela: mobilitatevi, difendete il vostro posto di lavoro!”
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