Depositi Superba a Ponte Somalia, arriva il quinto ricorso
Ad impugnare le delibere dell’Adsp di Genova è stata Silomar. L’ente intanto fornisce al Mite le integrazioni richieste per la Via della diga
L’elenco di chi non vuole il trasferimento dei depositi chimici di Superba (Gruppo Pir) e Carmagnani da Multedo a Sampierdarena, a Genova, si è allungato ancora.
Dopo Saar/Sampierdarena Olii, Grimaldi, residenti e Forest Terminal, infatti, anche Silomar ha impugnato le delibere con cui l’Autorità di Sistema Portuale del capoluogo ligure ha deciso da una parte di avviare una procedura di Adeguamento Tecnico Funzionale per permettere lo svolgimento dei traffici di prodotti petrolchimici infiammabili su Ponte Somali, oggi dedicato ai rotabili di Terminal San Giorgio, dall’altra di accogliere l’istanza di Superba e rigettare quelle concorrenti presentate da diversi soggetti.
Silomar, che si occupa stoccaggio e movimentazione di rinfuse liquide (prodotti di categoria “C” non tossici e con un flash point superiore a 65° C) mediante 84 serbatoi di varie misure (capacità complessiva di 78mila mc) collocati alle spalle di Ponte Etiopia, sarebbe impattata dal trasferimento dal momento che, analogamente a Saar e Sampierdarena Olii, utilizza accosti e bocchette collocati fra Calata Massaua e la radice di Ponte Somalia.
Nel frattempo, dopo una sospensione di circa 45 giorni, è ripresa la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale relativa alla progettazione di fattibilità tecnico economica (pfte) della nuova diga foranea del porto di Genova. Adsp, infatti, ha pubblicato la documentazione integrativa richiesta a inizio gennaio dalla Commissione del Ministero della Transizione Ecologica: un report di 200 pagine dedicato ai 19 temi su cui erano stati sollevati rilievi, che comporterà una nuova variante sui costi della pfte a favore dell’appaltatore (cordata guidata da Technital), già cresciuti del 20%.
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