Bloccata nel porto di Mariupol e bombardata una nave di F.lli Cosulich
La general cargo Tzarevna è carica di bramme destinate al laminatoio di Tecnosider a Porto Nogaro ma anche se mollasse gli ormeggi dovrebe seguire una rotta libera dalle mine nel Mare d’Azov
![Tzarevna](https://www.shippingitaly.it/wp-content/uploads/2022/03/Tzarevna.jpg)
La nave Tzarevna della società armatrice Vulcania controllata dal gruppo Fratelli Cosulich, battente bandiera maltese e con un equipaggio a bordo formato da marittimi non italiani, è bloccata dall’inizio del conflitto Ucraina-Russia nel porto di Mariupol con un carico di bramme destinato all’Italia, precisamente a un porto dell’Alto Adriatico.
“E’ stata colpita da una bomba che però per fortuna ha fatto pochi danni” ha spiegato all’Ansa l’amministratore delegato del gruppo, Augusto Cosulich. “Il problema non è tanto il bombardamento, il porto è stato abbastanza risparmiato, ma il mare d’Azov è pieno di mine e non si può uscire, ci vuole un percorso per uscire”. L’armatore e agente marittimo genovese ha aggiunto: “Stiamo cercando, insieme ad altre 4 o 5 navi che sono lì, attraverso una petizione inviata al ministero russo, a quello italiano e ad altri ministeri che riguardano i proprietari delle altre navi, di ottenere uno spazio per uscire. Vogliamo tutti uscire, anche perché il nostro equipaggio, una ventina di persone, adesso ha ancora da mangiare e da bere per un po’, ma c’è preoccupazione. Aspettiamo con fiducia”.
L’imprenditore non alza i toni e non perde l’ottimismo, mentre cerca una soluzione per far rientrare la nave, diretta al porto di Monfalcone, che porta un carico di bramme d’acciaio, prodotte dall’ucraina Metinvest e destinate al mercato italiano. “Una parte è destinata al nostro impianto siderurgico, la Tecnosider, un laminatoio a San Giorgio di Nogaro dove produciamo 400 mila tonnellate di lamiere da treno ogni anno e dove la materia prima proveniva appunto dall’Ucraina” ha precisato ancora Cosulich. “Ora dovremo acquistarle altrove. Siamo riusciti a trovarla dal Brasile, dall’Indonesia e dalla Cina, e per fortuna abbiamo materiale fino a giugno, ma se arrivasse anche la quantità che aspettiamo con quella nave sarebbe positivo. Per adesso dobbiamo aspettare e vedere quando potremo muovere la nave”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY