Più traffici e meno accosti nei porti del Mar Adriatico Meridionale nel primo trimestre 2022
Il presidente Ugo Patroni Griffi si gode i numeri positivi dei suoi scali suggerendo di adottare una strategia ‘offertista’
Dai dati del primo trimestre 2022 dell’attività dei cinque porti dell’Adriatico meridionale raccolti ed elaborati dal sistema tecnologico Gaia dell’authority pugliese, emerge la conferma del trend di crescita che – si legge in una nota dell’ente – non si era fermato neanche nei momenti più critici della fase pandemica. Bari, Brindisi, Barletta, Monopoli e Manfredonia hanno infatti movimentato nei primi tre mesi 2022 più di 4,6 milioni di tonnellate di merce, un dato che si traduce in un +17% rispetto allo stesso periodo del 2021 e, addirittura, un +25% rispetto al 2019.
A incidere positivamente sul risultato sono stati sia l’ottimizzazione delle spedizioni indotta dal caro-noli che si è concretizzata con l’utilizzo di un numero inferiore di navi ma con più carico, sia l’immissione in linea di nuove navi ro-ro e ro-pax capaci di ospitare a bordo un maggior numero di mezzi e di mezzi pesanti; soluzioni che insieme hanno prodotto la diminuzione del numero degli accosti complessivi che, finora, sono stati 894.
Sempre rispetto al 2021 le rinfuse solide registrano un aumento del 30%, seguite dal general cargo (+13%) e dalle rinfuse liquide (+7%). Anche il settore rotabili continua la sua crescita iniziata 3 anni fa raggiungendo le 73.800 unità.
Con riguardo ai passeggeri l’aumento complessivo nei cinque scali è significativo e si attesta su un +31% traducibile in 167 mila persone. Dal lato crocieristico inoltre, nonostante non fosse ancora iniziata la stagione, sono stati rilevati nel periodo in esame i primi accosti di navi da crociera che nei precedenti due anni erano invece azzerati a causa della pandemia.
L’ente portuale, nel ricordare che per la brevità dell’arco temporale preso in esame i dati trimestrali non possono costituire un’analisi statistica ma solo un trend parametrico, passa poi a esaminare quelli dei singoli porti del suo sistema e riporta per Bari i seguenti numeri: 447 accosti che significano – sempre rispetto al 1° trimestre 2021 – un aumento delle tonnellate movimentate del 12% (composto da un +17% del general cargo rispetto al 2021, che supera addirittura il dato del 2019 del +22% , confermando il trend di chiusura di fine anno 2021). Nel porto del capoluogo pugliese sono transitati quasi 47 mila rotabili e circa 17 mila Teu. Il record, in un quadro di crescita complessivo, è dato dal flusso passeggeri con 120 mila viaggiatori su traghetti portando l’aumento del traffico a +41%.
Per Brindisi la performance molto positiva si evidenzia nella crescita del traffico merci conferma il ruolo del porto di hub strategico e multimodale capace di movimentare grandi quantitativi di rinfuse, Teu e special cargo, con carichi straordinari per dimensioni e peso a vantaggio della miriade di imprese presenti nella zona industriale. Le tonnellate movimentate sono aumentate del 26% con il record delle rinfuse solide con +86%, e del general cargo con +6,3% rispetto al 2021. Deciso l’aumento nella movimentazione dei Teu dovuto alle attività della Base delle Nazioni Unite e quello del numero dei passeggeri traghetti che registra un netto +10%.
A Monopoli sono stati registrati 29 accosti nel trimestre analizzato: un dato che segna il +16% rispetto al 2021 e suggella il ritorno ai livelli pre-pandemici. Sono state movimentate 176 mila tonnellate di merce (+47% rispetto al 2020 e +21% rispetto al 2019). Nel mese di marzo inoltre è avvenuto il primo accosto di una nave da crociera della categoria lusso.
Infine aumento esponenziale e storico per Barletta nella movimentazione del general cargo con un +316% mentre per Manfredonia l’aumento è sia nella movimentazione delle rinfuse liquide (+7%), che del general cargo (+141%) con circa 14mila tonnellate di merci in colli.
“Stiamo lavorando su più fronti, dall’infrastrutturazione funzionale, dinamica e innovativa dei nostri cinque scali, alla promozione in tutte le vetrine nazionali e internazionali con l’obiettivo di rendere il Sistema dell’Adriatico Meridionale un unico snodo caratterizzato da cinque pilastri autonomi e al contempo complementari” ha commentato il presidente dellìAutorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi. Secondo il quale “bisogna adottare una strategia ‘offertista’, in cui, invece di adeguare in un secondo momento le infrastrutture alle esigenze dei traffici e del sistema economico si crei un ‘sovrappiù produttivo’ di capacità infrastrutturali e di servizi, in grado di attrarre traffici e attività economiche”.
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