Gli Usa inaspriscono le richieste alle grandi alleanze container globali
La decisione della Federal Maritime Commission arriva dopo che sul tema delle difficoltà del trasporto container era intervenuta anche la Casa Bianca
Al termine di una analisi durata un anno, la Federal Maritime Commission (ovvero l’authority statunitense che vigila sulla concorrenza e l’integrità della supply chain marittima) ha annunciato di avere definito un insieme di dati aggiuntivi che le grandi alleanze del trasporto container -2M, Ocean Alliance e The Alliance – dovranno fornirle per permetterle di (meglio) valutare il comportamento degli stessi carrier e il livello di competitività del mercato.
Queste informazioni – ha spiegato, senza entrare troppo nel dettaglio – riguarderanno le tariffe applicate su ogni singola tratta in relazione al tipo di container e di servizio offerto, nonché i criteri di gestione della capacità utilizzati sia a livello di singola shipping company, sia appunto a livello di alleanza tra liner. Per ammissione della stessa authority, le tre conference sono già ora soggette al monitoraggio più stringente (per requisiti e per frequenza) di quelli messi in atto dai suoi uffici rispetto a intese tra operatori commerciali.
Questo inasprimento ulteriore delle richieste Usa ai liner globali arriva dopo che sul fenomeno del caro-noli container e in generale sulle difficoltà del trasporto marittimo containerizzato era intervenuta addirittura la Casa Bianca, che – annunciando un accordo di collaborazione tra la stessa Fmc e il Dipartimento di Giustizia per indagare sul fenomeno – aveva sottolineato come i grandi ocean carrier non potessero “approfittare della loro posizione a danno di imprese e consumatori statunitensi”.
L’attività della Commissione, il cui approccio come si è visto finora è decisamente più interventista rispetto a quello degli organismi Ue con funzioni simili, su indicazione del suo presidente Daniel B. Maffei si sta inoltre concentrando nelle ultime settimane sul valutare l’operato dei global carrier in relazione alle esigenze di export delle aziende Usa.
“Aiutare i caricatori-esportatori statunitensi è la mia massima priorità come presidente e chiederò ai miei colleghi Commissari e al personale della Commissione di utilizzare tutta la nostra autorità per garantire che i produttori, in particolare quelli agricoli, possano raggiungere i mercati esteri” ha affermato Maffei. Una prima giro di audizioni in tema si è concluso alla fine di aprile e, spiega la Fmc, ha avuto l’obiettivo di valutare le strategie in materia di export dagli Usa di 11 diverse shipping company.
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