Webuild-Fincantieri-Fincosit contro Eteria-Acciona per la diga di Genova
Signorini avvia la procedura di aggiudicazione dell’appalto da 950 milioni di euro e certifica l’incremento dei costi (36 milioni) dovuto al rincaro dei prezzi delle materie prime
Dopo l’ok del Comitato Speciale del Consiglio Superiore dei lavori Pubblici, 4 giorni fa, e – si legge nella relativa delibera – “la verifica di ottemperanza ai pareri Via e Cds e alla determinazione del Comitato Speciale del Csllpp” fornita da Rina Check, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale di Genova e commissario straordinario per la realizzazione della nuova diga foranea dello scalo Paolo Emilio Signorini ha approvato in via definitiva il progetto di fattibilità tecnica economica della nuova diga foranea.
“Come preannunciato nei giorni scorsi – ha informato una nota di Adsp – oggi sono state trasmesse le lettere di invito per presentare offerte per l’appalto integrato complesso per la realizzazione della fase 1 dell’opera. I concorrenti avranno a disposizione 30 giorni per la presentazione delle proposte a cui seguirà la fase di negoziazione con l’aggiudicazione entro il mese di luglio, nel rispetto dei tempi preannunciati, mentre l’avvio lavori è stimato per gennaio 2023. L’opera, la cui prima fase ha un valore complessivo di 950 milioni, è la prima tra le 10 opere di particolare complessità e rilevante impatto in Italia ad essere stata approvata dal Comitato Speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e ad essere già in fase di aggiudicazione secondo le previsioni dell’art.44 del Decreto Governance-PNRR. La nuova diga foranea è anche la principale opera contenuta del Programma Straordinario per la ripresa del porto di Genova prevista dall’art. 9 bis del D.L. 109 del 2018”.
La determina a contrarre, firmata contestualmente da Signorini, dà anche conto dell’aggiornamento del quadro economico dell’appalto al dettato del Decreto Aiuti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 maggio, in materia di rincari dei costi delle materie prime. Il risultato è che dei 950 milioni di euro di finanziamento ottenuti dall’Adsp, le somme disponibili si sono già ridotte e i costi incrementati di 36 milioni di euro, come mostra il confronto del quadro economico di un mese fa con quello odierno.
Nessuna informazione invece sulle cordate che hanno risposto alla manifestazione di interesse alla procedura negoziata attraverso cui si procederà all’aggiudicazione dell’appalto per progetto definitivo, esecutivo e lavori.
Secondo quanto risulta a SHIPPING ITALY, dopo la rinuncia di alcuni soggetti che avevano raccolto informazioni preliminari (fra essi il colosso cinese Chec – China Harbour Engineering Company), in gioco sarebbero rimaste due cordate, una guidata dall’accoppiata Acciona-Eteria (consorzio fra la Vianini del gruppo Caltagirone, Gavio con Itinera e Icop) con Rcm e l’altra dal trio Webuild-Fincantieri-Fincosit con Sidra (del gruppo belga Deme specializzato in dragaggi).
Quest’ultimo gruppo raccoglie l’accoppiata di operatori aggiudicataria dei lavori di ricostruzione del Ponte Morandi, appalto assegnato dal commissario straordinario Marco Bucci cui fa capo anche la diga in quanto rientrante fra gli interventi del programma straordinario delle opere portuali avviato a compensazione dei danni del crollo del viadotto. Webuild e Fincantieri ritroverebbero Rina Consulting come direttore lavori, se il Consiglio di Stato annullerà la sentenza del Tar Liguria che ne ha sancito l’insussistenza dei requisiti per l’incarico.
Per Fincosit si tratterebbe invece di un filotto, dato che il gruppo riconducibile ad Alessandro Mazzi si è già aggiudicato l’altro maxi appalto del programma straordinario (ribaltamento a mare dello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente), fra l’altro in cordata con Acciona e Rcm e in competizione con Itinera e Webuild (oggi guidata da Marco Rettighieri, fino a un anno fa responsabile dell’attuazione del piano straordinario). A proposito di quest’ultimo appalto, l’Adsp ha recentemente mosso uno degli ultimi step amministrativi, costituendo il collegio consultivo tecnico, l’organo para-arbitrale, introdotto da Decreto Semplificazioni del 2020, chiamato all’eventuale risoluzione extragiudiziale di contrasti fra appaltatore e appaltante, che se ne suddividono il costo (294mila euro per ogni componente e 327mila per il presidente).
L’ente portuale ha nominato l’ingegnere idraulico dirigente della seconda sezione del Csllpp (che si occupa anche dei progetti portuali) Gianluca Ievolella e Pietro Codognato Perissinotto, commercialista veneto noto a Genova per esser stato nominato dal governatore Giovanni Toti presidente della finanziaria regionale Filse fra 2015 (quando era rinviato a giudizio per il crac Fadalti per il quale nel 2017 venne condannato in primo grado per bancarotta fraudolenta) e 2021. L’appaltatore ha scelto l’avvocato napoletano Barbara Del Duca e l’altro grand commis del Mims Pietro Baratono, che oltre a presiedere la seconda sezione del Csllpp è il secondo componente (per ordine di nomina) del summenzionato Comitato Speciale del Csllpp che pochi giorni fa ha dato all’Adsp l’ok al progetto della diga.
I quattro dovranno poi individuare un presidente.
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