Ecco il lungo elenco di creditori di Moby e Cin
Non solo obbligazionisti e banche, nell’elenco anche migliaia di dipendenti, fornitori ed enti pubblici, fra cui diverse Autorità di sistema portuale
Delle quasi 1.600 persone, fra fisiche e giuridiche, che compongono la lista dei debitori di Moby (eccola a questo link), solo una parte ha avuto accesso al voto espresso oggi.
Su un totale passivo concordatario che ammonta a 561,5 milioni di euro – cui si aggiungono vari fondi previsti dai commissari, fra cui quello da 144 milioni di euro per il contenzioso con Tirrenia in amministrazione straordinaria, per un totale di quasi 877 milioni di euro – al voto sono stati ammessi crediti per soli 71,7 milioni di euro.
A far la parte del leone gli obbligazionisti del bond lussemburghese (peraltro preliminarmente già riunitisi con esito favorevole), con 26,4 milioni di euro su 320,3 di credito complessivo. Le banche invece hanno espresso voti per circa 13 milioni di euro su quasi 165 milioni di euro di credito (52 per Prelios, 41,5 per Unicredit, 41,8 per Bpm, 24,8 per Amco-Mps e 2,8 per Goldman Sachs). Questo insieme rappresenta la classe 1 di votanti, creditori assistiti da privilegio speciale ipotecario e pignoratizio.
La classe 2 raccoglie invece gli istituti di credito chirografari, ammessi per l’intero importo al voto (2,7 milioni suddivisi fra Bpm e Cassa di Risparmio di Volterra), mentre la terza classe annovera i crediti chirografari, anche essi ammessi praticamente per intero al voto: circa 900 nomi, non molti associati a importi nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro o superiori (fra essi lo Standard Club e fornitori di vario genere come Gennaro, Wartsila, Cobelfret, Tommaso Montano, Vulkan Italia, Netjets, Palumbo, Rina Services, Naval Tech System, Goldman Sachs, Unione Servizi Portuali, Zincaf, Shell, Unione Sportiva Lecce, Ernst Russ Shipbroker, Casaleggio Associati, Alfa Laval, Officine Meccaniche Sarimi), per un totale ammesso al voto di 29,2 milioni di euro.
A completare il quadro i non votanti.
Fra essi l’elenco comprende le spese, in prededuzione (che saranno cioè pagate per intero), di giudizio e procedura, rispettivamente 8,4 e 16,5 milioni di euro da suddividersi fra 24 soggetti (commissari, attestatori, periti, advisor, etc). Si prosegue con circa 35 soggetti assistiti da privilegio speciale previsto dal Codice della Navigazione (ad esempio i Corpi Piloti e alcuni fornitori, tecnici come Navarmar, Bunkeroil, Palumbo, Unione Servizi Portuali, o professionali e si servizi come Studio Legale Gatta, Minoli&Partners, Studio Legale Cimmino, Carnevale, De Filippi, Studio Legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli&Partners), cui i commissari hanno riconosciuto crediti per 4,8 milioni di euro. Quasi 400 i dipendenti creditori, assistiti da privilegio generale, per un credito totale di quasi 1,2 milioni di euro. Circa 170 sono i fornitori assistiti da privilegio per un credito complessivo di circa 5,5 milioni di euro, l’Inps vanta 2,6 milioni di euro di crediti e l’erario per diverse voci circa 4,2 milioni, mentre è di 2,3 milioni il credito per tributi locali (fra cui quelli per i diritti di porto dovuti ad alcune Autorità di Sistema Portuale).
Più contenuto l’elenco dei creditori di Cin – Compagnia Italiana di Navigazione (anche perché il grosso del suo debito risulta ancora computato come oggetto di contenzioso con Tirrenia in Amministrazione Straordinaria ed è conteggiato, come detto, nell’elenco della capogruppo Moby, nel cui piano concordatario del resto è inserita la regolazione di tale partita), cui i commissari riconoscono quasi 70 milioni di euro di crediti.
I dipendenti sono in questo caso quasi 2.000, per un credito di 1,4 milioni di euro. Oltre 100 gli altri soggetti assistiti a vario titolo da un privilegio. Fra essi spiccano per ammontare i crediti verso le cooperative (in particolare quelle dei gruppi di ormeggiatori) per 2,6 milioni di euro e quelli coperti da privilegio speciale (fra cui i piloti) per 2,2 milioni di euro. Senza dimenticare gli enti locali (12,4 milioni in totale): la sola Adsp di Civitavecchia vanta 8,3 milioni di euro di credito secondo i commissari, con Cagliari-Olbia che segue a 2,8 milioni di euro. Completano il quadro Inps (1,4 milioni), Erario (4,6 milioni), crediti infragruppo (7,8 milioni) e 763 fornitori con oltre 32 milioni di euro di crediti.
A.M.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY