Rossi (Assoporti) chiede poteri commissariali per tutti i presidenti italiani
Dare poteri commissariali ai presidenti di Autorità di Sistema Portuali per un periodo di tempo limitato (due anni) al fine di sbloccare opere infrastrutturali. Replicando, in pratica, il modello sperimentato nel porto di Taranto con il Dpcm del 2012 che aveva affidato a Sergio Prete poteri speciali per sbloccare le opere dello scalo pugliese. E’ […]
Dare poteri commissariali ai presidenti di Autorità di Sistema Portuali per un periodo di tempo limitato (due anni) al fine di sbloccare opere infrastrutturali. Replicando, in pratica, il modello sperimentato nel porto di Taranto con il Dpcm del 2012 che aveva affidato a Sergio Prete poteri speciali per sbloccare le opere dello scalo pugliese.
E’ questa la proposta lanciata da Daniele Rossi (Assoporti) dalle pagine digitali di PortNews per rilanciare la portualità italiana bypassando la burocrazia che troppo spesso frena i relativi iter autorizzativi. In particolare, ciò che fa gola ai vari presidenti degli scali portuali nazionali, è la possibilità di acquisire l’istituto del silenzio assenso per quelle opere che siano ritenute prioritarie.
“Un commissario straordinario può di fatto chiedere che tutti i pareri del caso per l’avvio di un’opera vengano dati entro trenta giorni. Scaduti i termini di legge, si può procedere comunque alla realizzazione della infrastruttura. Questa sarebbe per noi una vera rivoluzione” ha affermatto il presidente dell’AdSP di Ravenna. “In un momento di crisi eccezionale come quello che stiamo vivendo dobbiamo cercare di mettere il sistema dei porti in condizione di recuperare il terreno perduto e ripartire con celerità”. Poi ha aggiunto: “Sperimentiamo questi poteri commissariali per due anni e vediamo come va. Ecco la mia proposta”.
Rossi, poi, a proposito del Decreto ‘Cura Italia’ ha esplicitato le preoccupazioni di molti suoi colleghi presidenti di AdSP sulla riduzione delle entrate per gli enti di gestione dei porti. “In questa fase siamo tutti chiamati a fare dei sacrifici, non vorrei però che tali misure andassero a impattare sulle Autorità di Sistema mettendo a rischio la stabilità dei loro bilanci. Occorre trovare una copertura diversa: una soluzione – ad esempio – potrebbe essere quella di riallocare a favore delle AdSP alcune risorse oggi contenute nei fondi di progettazione del MIT”. Poi ci sono altri strumenti che potrebbero essere adottati in modo indolore, come il “riconoscimento della non applicabilità alle Autorità Portuali dei tagli lineari previsti nell’ultima Finanziaria”. Altrettanto utile sarebbe per Rossi, riporta ancora PortNews, la possibilità di estendere agli art. 16 e 18 quanto previsto dalla norma di cui all’art.15 bis dell’art. 17 della legge dei porti, secondo la quale l’Autorità Portuale può destinare fino al massimo del 15% delle tasse di imbarco e sbarco per finanziare la formazione, la ricollocazione e i prepensionamenti del personale degli articoli 17.
Leggi l’intervista completa di Daniele Rossi (Assoporti) a PortNews
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