Da Onorato a Palenzona passando per Messina: “Sostenibilità sì ma con gradualità”
Durante la tavola rotonmda del’annual meeting di Assarmatori un coro (quasi) unanime si è alzato per chiedere tempi più lunghi per adegurarsi alle regole imposte dal Fit for 55
Roma – Uno dei messaggi che l’annual meeting di Assarmatori voleva (ed è riuscita) a lanciare al ministro delle Infrastrutture e della Molbilità Sostenibili è stato, per usare le parole di Fabrizio Palenzona, “dobbiamo fare tutto ciò che si può per non inquinare ma dobbiamo accompagnare tutto ciò in maniera graduale”. A proposito del programma Fit for 55 ha aggiunto: “Bisogna andare in Europa a spiegare che questa politica ha bisogno di un accompagnamento. Prima facciamo le scelte, poi troviamo la tecnologia e poi gli investimenti”.
L’associazione di armatori guidata da Stefano Messina ha detto chiaramente che ad oggi i carburanti e le tecnologie per ridurre le emissioni secondo quanto previsto non sono disponibili.
“Stiamo andando incontro alla sostenibilità insostenibile. Ad oggi non esiste ancora una tecnologia che ci consenta di prendere una rotta chiara sulla propulsione dei mezzi mentre gli investimenti che ci vengono richiesti sono onerosi” ha affermato Achille Onorato, vicepresidente di Assarmatori e amministratore delegato di Moby. Che a proposito del cold ironing ha sottolineato come “attualmente sarebbe alimentato da energia prodotta dal carbone”.
Sempre Onorato ha proseguito aggiungendo: “È necessario in questo momento mettere on hold qualsiasi scelta disequilibrata. Nei traghetti di lungo e corto raggio viene fatta grande confusione fra i servizi nei fiordi norvegesi e i collegamenti in Italia verso le isole; per mancanza di cultura vengono equiparati con dei rischi enormi. La Grecia sta riuscendo a mettere in attesa norme dal Fit for 55”. Il rischio, secondo il vertice di Moby, è quello “di costruire navi meravigliosamente ecocompatibili ma che finiscono per inquinare ancora di più perché utilizzano energia che per essere prodotta genera ancora più emissioni. A livello comunitario si sta cercando di fare un distinguo fra isole con più e meno di 200 mila abitanti ma è un criterio fuorviante e pericoloso. Un’isola con 1 milione di abitanti ha le stesse esigenze di una più piccola”.
“Accompagnamento” è la parola d’ordine utilizzata da Palenzona chiedendo un’unica politica europea. A proposito infine della realizzazione dei progetti previste dal Pnrr il vetice di Conftrasporto-Confcommercio ha affermato: “Sul Pnrr il problema è l’execution, io ho suggerito che se si vuole mettere a terra il Pnrr bisogna fare come è avvenuto con i vaccini: abbiamo mandato un ‘comandante supremo’ (il generale Figliuolo) a decidere cosa bisognava fare. Serve un comitato nazionale che abbia tutti i poteri sostitutivi con il potere di mettere a terra il Pnrr”.
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