Passo in avanti per le opere portuali Pnrr di Cagliari e Brindisi
Il nuovo terminal ro-ro e il banchinamento della colmata ex British Gas (130 milioni di euro di finanziamento del fondo complementare su 310 necessari) creeranno rispettivamente 28 e 15 ettari di nuovi piazzali
Due dei maggiori progetti portuali degli scali del meridione d’Italia finanziati dal Fondo Complementare al Pnrr hanno segnato oggi una tappa verso la realizzazione.
Scadranno infatti a mezzanotte i termini per presentare osservazioni nell’ambito delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale che le Autorità di Sistema Portuale della Sardegna e del Mar Adriatico Meridionale hanno avviato rispettivamente per i lavori di realizzazioni del nuovo terminal ro-ro del Porto canale di Cagliari e per il banchinamento e recupero funzionale dei piazzali della colmata di Capo Bianco (ex British Gas, dal nome della società che proponeva di realizzarvi un rigassificatore mai costruito), finanziati rispettivamente con 99,3 e 30 milioni di euro dal Fondo complementare (su un costo complessivo di 244 e 65 milioni di euro).
Il progetto sardo (di fattibilità tecnico economica, redatto da un consorzio di società la cui mandataria è la romana Interprogetti) è funzionale allo spostamento dal porto storico al porto canale del traffico ro-ro e prevede la realizzazione di n.6 ormeggi, di cui un attracco lungo il canale, ottenuto mediante la parziale resecazione del terrapieno esistente, e gli altri cinque mediante l’avanzamento di circa 150 m dell’attuale fronte avamportuale. Sono previsti, inoltre, piazzali per una superficie di circa 28 ettari, in grado di ospitare sino a 2.550 circa stalli per semirimorchi, oltre alle corsie di accumulo per le vetture dirette alle navi Ro Ro-pax cui, in linea prioritaria, sono stati dedicati i 3 ormeggi più prossimi al canale di accesso al Porto. Per garantire l’operatività dei nuovi attracchi è stato previsto il dragaggio dello specchio acqueo prospiciente le banchine a quota -11.00 m, per complessivi 1.750.000 mc circa di materiale da movimentare, destinato in base alla caratterizzazione effettuata in parte alla realizzazione dei piazzali operativi degli attracchi, in parte alla vasca di colmata. Fra le volumetrie previste anche una Stazione Marittima da 3.125 mq.
Da chiarire il cronoprogramma: trattandosi di intervento finanziato dal Fondo Complementare, andrebbe completato entro fine 2026, ma nella Pfte si legge che “per i lavori di realizzazione del Terminal Ro- Ro nel Porto Canale di Cagliari, la durata complessiva delle attività prevista è di circa 5 anni (1.825 giorni)”, a partire dall’avvio: un termine apparentemente incompatibile coi tempi Pnrr, tanto più che l’iter burocratico è ancora in corso. “A far fede – spiega però Massimo Deiana, presidente dell’Adsp – saranno i Sal (Stato Avanzamento Lavori). A parte che in sede di gara potrebbero esserci ribassi sui tempi, l’opera avrà cioè uno sviluppo modulare. E siccome le risorse del Fondo Complementare coprono solo una parte del totale, è certo che quei 99 milioni li spenderemo prima della fine del 2026”.
Il problema non sussiste in Puglia, con la bonifica bellica pronosticata per inizio 2023, la cantierizzazione tre mesi dopo e poi due anni per giungere allo smobilizzo del cantiere.
Il progetto dell’Adsp di Bari e Brindisi (Pfte con consulenza di Acquatecno) – si legge sulla documentazione Via – si prefigge “lo scopo di aumentare la dotazione infrastrutturale del Porto di Brindisi, tramite il recupero funzionale di una struttura esistente (colmata c.d. “British Gas” in area Capo Bianco) e il completamento della infrastrutturazione, ottenendo così la piena funzionalità di aree al momento non utilizzate. Più nel dettaglio, l’intervento propone la realizzazione di un banchinamento, della lunghezza complessiva di circa 375 m, idoneo all’ormeggio di una nave di grandi dimensioni o di due unità di medie dimensioni. Il materiale di escavo, risultante dall’approfondimento di una porzione di fondale antistante le banchine a quota -12 m s.l.m.m., sarà conferito a tergo del banchinamento per completare il retrostante piazzale, di circa 15 ha. Il piazzale sarà portato in quota a +3,75 m s.l.m.m. e sarà pavimentato. L’intervento comprende anche la dotazione degli impianti: di drenaggio delle acque meteoriche; idrico – sanitario; antincendio; di illuminazione e forza motrice e degli impianti speciali e interni alla guardiola”.
Recepite le osservazioni ai due progetti, la Commissione Tecnica procederà nelle prossime settimane ad emettere i propri decreti Via sui due progetti.
A.M.
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