Diga di Genova, parla un componente del collegio giudicante: “Irrilevante l’incarico per Cociv”
Bolla Pittaluga, membro della terna che valuterà le proposte degli aspiranti costruttori dell’opera, derubrica la consulenza alla società di Webuild e una parentela con un socio di Saimare
Dopo che il primo collegio tecnico incaricato dall’Autorità di Sistema Portuale di Genova di valutare le proposte delle cordate candidate all’appalto da 950 milioni di euro (oltre extracosti) per la costruzione della nuova diga foranea di Genova è ‘caduto’ per un presunto conflitto di interessi di uno dei membri, l’ente ha provveduto a nominarne uno nuovo.
Come raccontato ieri da SHIPPING ITALY, anche in questo caso gli interrogativi sono numerosi. Alla luce del fatto che il primo collegio è saltato perché al professore Felice Arena è stato imputato di non aver segnalato che a un progetto della spin-off Wavenergy della Università Mediterranea presso cui insegna hanno preso parte Fincosit e Rina Consulting (la prima in cordata con Webuild per la realizzazione della diga, la seconda aggiudicataria sub iudice della direzione lavori), legittimo domandarsi se un caso simile non possa configurarsi per il fatto che il neonominato professor Michele Bolla Pittaluga, nel segnalare un incarico consulenziale per Cociv del 2019, non abbia evidenziato come tale società sia una controllata proprio di Webuild.
“Quel contratto non è stato sottoscritto da me, ma dal dipartimento dell’Università di Genova per cui lavoro. Si tratta di uno studio del 2019 su un rio scolmatore del torrente Chiaravagna: mi pare che sia del tutto irrilevante” risponde il diretto interessato, rintuzzando un ulteriore dubbio: il fratello del padre del docente universitario si chiama Luigi Bolla Pittaluga, come uno dei soci di minoranza (3,5%) ed ex manager di Saimare, storica casa di spedizioni controllata dal gruppo Spinelli, uno degli operatori del porto di Genova più favorevoli alla realizzazione della diga: “Non sono assolutamente al corrente delle partecipazioni azionarie di mio zio. Ad ogni modo mi pare un po’ contorto pensare che una sua eventuale partecipazione di minoranza in questa società possa influenzare il mio parere tecnico”.
Per quanto contorto andrebbe chiarito (da AdSP) se la questione possa rappresentare un cavillo ex post per i costruttori laddove le conclusioni del collegio non piacciano. E quale sia la differenza col caso Arena, perché a porsela, contestando anche formalmente la cancellazione del loro collegio, potrebbero anche essere proprio i tre docenti ‘scaricati’ da Adsp, soprattutto se l’ente dovesse opinare sul pagamento di un lavoro che essi avevano svolto per intero. Nessuno dei tre ha voluto affrontare l’argomento, ma Renata Archetti ha ricordato come “la commissione uscente abbia lavorato molto e in modo imparziale. Faccio gli auguri alla nuova commissione e spero che non ci siano conflitti, altrimenti diventa una storia infinita”.
Da palazzo San Giorgio però bocche cucite sulle nostre domande, riguardanti anche le competenze del presidente del nuovo collegio (l’ex ufficiale della Capitaneria di Porto Domenico Napoli, non laureato) e l’incarico da oltre 160mila euro affidato alla società di head hunting milanese Spencer Stuart sul finire del 2021 per “individuare professionalità di alto profilo da collocare in posizioni strategiche per alcune delle principali opere del Programma straordinario”, fra cui il maggiore è appunto la diga.
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