Navi e finanza: ai banchieri il compito di salvare l’armamento
Contributo a cura di Fabrizio Vettosi * * managing director di Venice Shipping & Logistics “In questo momento sono sinceramente più preoccupato per il Covid-19 che per altri aspetti di natura finanziaria. Ad oggi la flotta di bandiera e di proprietà Italiana è fortemente focalizzata su nicchie, anche globali, in cui detiene posizioni di […]
Contributo a cura di Fabrizio Vettosi *
* managing director di Venice Shipping & Logistics
“In questo momento sono sinceramente più preoccupato per il Covid-19 che per altri aspetti di natura finanziaria. Ad oggi la flotta di bandiera e di proprietà Italiana è fortemente focalizzata su nicchie, anche globali, in cui detiene posizioni di leadership. Si tratta di segmenti, tra l’altro, che hanno una funzione strategica in alcune filiere industriali del Paese quali ad esempio: crociere, autostrade del mare, chimico, gas, petrolchimico, alimentare. Oggi oltre due terzi del valore della flotta di bandiera italiana è focalizzato su questi segmenti, senza tuttavia tralasciare il settore dei servizi (es. rimorchio) in cui alcune eccellenze italiane si stanno proponendo come consolidatori europei (ad esempio i gruppi Rimorchiatori Mediterranei e Scafi). Sembra abbastanza evidente che l’attuale fenomeno epidemiologico di portata globale, potrebbe stravolgere questi settori e gli stessi modelli di business (penso ad esempio alle crociere) minando in parte ciò che appariva granitico meno di un mese fa.
A mio avviso, pertanto, il ruolo degli stakeholder finanziari, e in particolare bancari, assurge a un livello di responsabilità ancor più decisivo in quanto non può ridursi a mere scelte negoziali con controparti aziendali, ma deve mutare in una partnership solidale che mira a difendere tutta l’industry, a partire proprio dalle aziende più virtuose. Ricordo, infatti, che in Italia si fallisce ahimè “per cassa” e non “per competenza” e, quindi, non possiamo pensare che aziende eccellenti per goodwill e know how possano essere annientate per una momentanea carenza di liquidità.
In questo momento si vedrà il talento dei banchieri Italiani e, se è vero che i nostri medici e paramedici stanno coraggiosamente salvando vite umane giovani e sane, lo stesso ruolo, rispetto al contesto economico, spetta ai nostri banchieri che, sono sicuro sapranno esprimere tutta la loro professionalità. Personalmente, in questo contesto tragico, rimango fiducioso rispetto alle dichiarazioni del Presidente Mattioli. In questi giorni insieme alla struttura di Confitarma abbiamo avuto riunioni non stop con ABI e Confindustria anche sui temi finanziari ed è apparsa una fattiva volontà di cooperazione. Quindi rimaniamo fiduciosi sia rispetto al lavoro che stiamo svolgendo sul fronte governativo, anche per la dichiarata volontà da parte del sistema bancario. In particolare, l’European Banking Authority proprio ieri ha pubblicato la sua posizione (e relative raccomandazioni alle Banche Centrali) in materia di forbearance modificando temporaneamente le regole in materia di classificazione di crediti in default e di applicazione del principio contabile IFRS 9. In pratica ciò apre la strada, indipendentemente da ciò che sarà previsto dai provvedimenti governativi (es. Decreto Cura Italia), alla negoziazione di accordi di moratoria molto più flessibili nei confronti sia delle banche ma anche di tutti gli intermediari autorizzati all’esercizio del credito”.
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