“Uno dei migliori trimestri della storia per le navi cisterna”
Quello in corso potrebbe essere “uno dei migliori trimestri della storia per i noli delle navi cisterna di grande portata” secondo Eirik Haavaldsen, head of research di Pareto Securities. In questi primi giorni della settimana le rate di noleggio delle petroliere sono tornati a volare raggiungendo lunedì, per le very large crude carrier attive fra […]
Quello in corso potrebbe essere “uno dei migliori trimestri della storia per i noli delle navi cisterna di grande portata” secondo Eirik Haavaldsen, head of research di Pareto Securities.
In questi primi giorni della settimana le rate di noleggio delle petroliere sono tornati a volare raggiungendo lunedì, per le very large crude carrier attive fra Medio Oriente e Cina, i 180.000 dollari al giorno, in crescita dai 125.000 di venerdì e dai 90.000 dollari di mercoledì scorso. Clarksons Platou Securities riporta un nuovo picco di 229.000 dollari/giorno nella giornata di martedì 31 marzo. A far schizzare i rendimenti sul mercato è l’elevata domanda di stiva sia per il trasporto che per lo stoccaggio di petrolio il cui prezzo è crollato a 15 dollari/barile.
Sempre Haavaldsen si aspetta che almeno 150 navi Vlcc per i prossimi 6-12 mesi ‘usciranno’ dal mercato perché fissate dai trader a rate giornaliere medie da 95.000 e 65.000 dollari/giorno nel secondo e nel terzo trimestre dell’anno rispettivamente.
Secondo Anoop Singh, analista di mercato per Braemar Acm Shipbroking, “è difficile dire se i noli rimarranno sostenuti e a quali livelli, ma in generale guardando ai piani di esportazione sauditi per i prossimi mesi a più di 10 milioni di barili/giorno – così come la domanda di stoccaggio galleggiante – ci si può aspettare che i rendimenti rimangano elevati”.
Secondo quanto riportato da Reuters, con una domanda mondiale di petrolio che dovrebbe scendere da 15 a 20 milioni di barili/giorno, con un calo del 20% rispetto all’anno scorso, i trader sono sempre più indotti a stoccare greggio per speculare su un divario record tra i prezzi spot e quelli futuri.
Nonostante la capacità di stoccaggio a terra sia tipicamente più economica di quella in mare, i trader cercano sempre più spesso di ‘parcheggiare’ il petrolio sulle navi poiché lo spazio nei depositi va progressivamente riducendosi. Nonostante rate di nolo sempre più elevate per le petroliere (che a cascata portano beneficio anche alle altre navi cisterna di portata inferiore), ai trader conviene comunque utilizzare gli scafi per lo stoccaggio galleggiante perché in 6 mesi di tempo potrebbero comunque ottenere plusvalenze multimilionarie ai prezzi correnti del petrolio.
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