Emesso da Ligabue un mini-bond da 10 milioni per riprendere il largo
Dopo due esercizi in sofferenza, i risultati dell’azienda sono destinati a migliorare grazie alla spinta della divisione cruise&ferries in ripresa già dal 2022
Ligabue, società italiana specializzata nella fornitura di servizi di catering e provveditoria di bordo per traghetti, crociere, navi mercantili, cantieri e piattaforme on-shore e off-shore, controllata dalla omonima famiglia e partecipata da Fondo Italiano d’Investimento, ha emesso un minibond per un massimo di 10 milioni di euro, che è stato sottoscritto in maniera paritetica per un totale di 6 milioni di euro da Finint Investments sgr attraverso il fondo di private debt Pmi Italia II (anchor investor dell’operazione), e dalla finanziaria regionale Veneto Sviluppo spa, attraverso il Fondo Veneto Minibond, con riapertura fino appunto a 10 milioni nei prossimi mesi, visto l’interesse manifestato da altri investitori.
L’operazione, strutturata e collocata da Banca Finint, ha una durata di circa 5 anni (con pre-ammortamento iniziale) con un tasso variabile e unsecured. Banca Finint, oltre al ruolo di arranger e collocatore, ha svolto il ruolo di Banca Agente dell’operazione mentre lo studio legale Simmons&Simmons ha agito in qualità di deal legal counsel.
Simone Brugnera (Banca Finint) ha spiegato che Ligabue si è “riservata la facoltà, nel primo semestre 2022, di aumentare il valore nominale dell’operazione fino ad un massimo di 10 milioni di euro alla luce dell’interesse dimostrare da altri investitori nel poter partecipare all’operazione”.
Fabrizio Spagna, presidente della finanziaria regionale Veneto Sviluppo, ha aggiunto: “Si tratta di una partnership che da parte nostra mira a incentivare il nuovo programma di investimenti aziendali e che la finanziaria regionale veneta ha deciso di appoggiare attraverso la sottoscrizione di 3 milioni di euro mediante il suo Fondo Veneto Minibond, strumento di sostegno allo sviluppo delle aziende venete che a oggi ha permesso di investire nel territorio oltre 211 milioni di euro attraverso 33 operazioni perfezionate”.
I proventi dell’emissione del bond saranno funzionali a sostenere il piano industriale 2022-2026, che prevede una forte crescita del fatturato e della marginalità nelle varie divisioni in cui opera il gruppo, che prevede di chiudere l’esercizio 2022 con ricavi consolidati in crescita a circa 310 milioni di euro (circa +28% dal 2021, sebbene ancora al di sotto dei 347 milioni del 2019, anno precedente la pandemia) e un Ebitda margin di circa 14 milioni (in linea con il dato 2019).
Ligabue aveva invece chiuso il 2021 con 236,6 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 2,1 milioni, una perdita netta di 2,5 milioni e un debito finanziario netto di 33,4 milioni, con dati in recupero dopo il netto calo di redditività del 2020, impattato dalla pandemia, quando a fronte di ricavi per 225,3 milioni, la società aveva registrato un ebitda negativo per 4 milioni e una perdita netta di 21,1 milioni, a fronte di un debito finanziario netto di 41 milioni. Tali risultati sono destinati a migliorare nei prossimi anni, grazie soprattutto alla spinta della divisione cruise&ferries, particolarmente impattata dalla pandemia Covid-19, che è prevista in decisa ripresa già dal 2022 grazie all’ampliamento dell’operatività con nuovi appalti e nuove attività crocieristiche fluviali e una nuova nave oceanica entro il 2025.
Inti Ligabue, presidente e amministratore delegato del Gruppo Ligabue, si è detto “molto soddisfatto di questa operazione per due ragioni significative. Da un lato la sua identità tutta veneta, con due fondamentali finanziarie di questa regione, Finint Investments sgr e la finanziaria regionale Veneto Sviluppo spa, che credono e sostengono un’azienda che ha storia e cuore tutti veneziani: il Gruppo Ligabue è attivo in cinque continenti ma ha radici profonde e identitarie a Venezia e in Veneto. Dall’altro, perché questo finanziamento ha un valore strategico, mirando a sostenere i progetti di sviluppo del gruppo con il rafforzamento delle tre aree di attività: l’Industrial, la Ship supply & Cargo e la Ferry-Cruise, ovvero l’attività legata al mondo del turismo attraverso il travel retail, che nelle nostre previsioni tornerà a livelli prepandemici tra la fine del 2023 e il 2024”.
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