Noli container sotto venti incerti nel breve periodo
A suscitare preoccupazione è anche la scelta dei carrier di non togliere capacità in occasione del Capodanno cinese
Sull’andamento dei noli per il trasporto via mare di container, perlomeno per il futuro prossimo, stanno arrivando segnali discordanti. L’ultimo report di Drewry, diffuso oggi, indica che nell’ultima settimana le tariffe per l’invio di box da 40’ sono rimaste a livello globale sostanzialmente invariate, dopo il -1% medio di sette giorni fa che già aveva fatto ipotizzare che il crollo dei prezzi potesse avere finalmente raggiunto il suo picco. Precisamente, l’indice composito elaborato dalla società di analisi ha registrato questa volta una situazione di stabilità (-0,3% a 2.120 dollari), con un leggero declino in particolare sulla tratta Shanghai – Genova (-1%, 2.879 dollari) ma anche il recupero di quella Shanghai – Rotterdam (+2%, 1.706 dollari).
Sul fatto che si sia già arrivati a toccare il fondo restano però ancora alcuni dubbi. A suscitarli è anche un report di Sea Intelligence sulle politiche dei carrier in vista del Capodanno cinese, che secondo il calendario cadrà il prossimo 22 gennaio 2023.
La festività, cui si deve un rallentamento della produzione nel paese, è solitamente accompagnata da alcune cancellazioni viaggi (blank sailing) che le compagnie di trasporto container via mare attuano per ribilanciare nel periodo l’offerta con la domanda. Nel 2020, questo ‘intervallo’ si è protratto a lungo per via dello scoppiare della pandemia da Covid-19, mentre nel gennaio di 2021 e 2022 le shipping company hanno tenuto impegnate più navi per intercettare la domanda che era invece ancora alta per via della ripresa economica. La logica avrebbe suggerito che per il Capodanno cinese 2023 si tornasse a una dinamica normale (rallentamento della produzione e quindi della domanda di trasporto, e conseguenti annunci di cancellazione viaggi), ma così invece non è stato. Secondo Sea-Intelligence, al contrario, sulle principali tratte considerate si noterà un surplus di capacità. Per fare qualche esempio, sul trade Asia – Costa orientale Usa, saranno dislocati 775.000 Teu, il 52,2% in più che nel 2019, mentre sulla tratta dall’Asia verso la West Coast la capacità sarà superiore al 2019 del 37,8% e, ancora, su quella verso il Nord Europa questa sarà più alta del 28,3%. Meglio andrà, da questo punto di vista, solo alla tratta Asia – Med, che vedrà in acqua 479.164 Teu, il 16,9% in più che nel 2019. Nel complesso una situazione che, conclude Sea-Intelligence, lascia immaginare che anche nel prossimo futuro il calo dei noli andrà proseguendo e che si potrà assistere a una ‘guerra delle tariffe’ tra compagnie.
In questo quadro, da Xeneta, è arrivato un altro segnale apparentemente in contrasto su quanto osservato di recente. Analizzando i livelli dei contratti di trasporto container, la società – che a novembre aveva celebrato la flessione del 5,7% delle tariffe, che pareva andare nella direzione di un riallineamento dei noli ‘contrattati’ a quelli spot – ha rilevato a dicembre un calo delle tariffe di solo lo 0,1%. Tuttavia, secondo la società, questo indicatore andrebbe guardato con una attenzione particolare dato che è ricavato da un numero limitato di contratti (pochi ne sono stati firmati in questo momento dell’anno) e che tutti i rinnovi presi in analisi sono avvenuti a tariffe più basse delle precedenti. Insomma, ha concluso l’amministratore delegato di Xeneta, Peter Berglund, l’indice vedrà cali maggiori mese su mese nel corso del 2023 man mano che un numero maggiore di contratti sarà siglato. “Ci sono così tante incertezze mentre si avvicina il nuovo anno che non sarebbe saggio fare previsioni nette” ha aggiunto infine l’analista, evidenziando che se da un lato i fondamentali appaiono deboli per il mercato dei noli, dall’altro sul loro andamento continueranno a pesare incertezze come il concretizzarsi dell’eventuale ripresa della Cina, il variare del costo della vita e il mutevole contesto geopolitico mondiale.
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