Salerno Container Terminal potenzia l’equipment in banchina
Il terminal del Gruppo Gallozzi investe 5 milioni di euro per una settima gru mobile Liebherr Lhm 600
“Abbiamo avviato e in parte già concretizzato un imponente potenziamento delle macchine portuali, iniziato con la consegna nell’anno di sette mezzi meccanici per le movimentazioni di piazzale e che è culminato con l’arrivo, nella giornata odierna, di una ulteriore maxi-gru per lo sbarco ed imbarco di contenitori su navi di ultima generazione. Un nuovo investimento di 5 milioni di euro, che porta a sette le gru di banchina disponibili in Sct”.
A rivelarlo è stato il presidente di Salerno Container Terminal, Agostino Gallozzi. Queste le caratteristiche della nuova gru Liebherr Mod. Lhm 600 Hr: altezza torre 50,7 m, sbraccio massimo 58 m, altezza cabina conduttore 37,1 m, equipaggiata con twin-lift spreader 2 x 32,5 tonnellate.
“Gli ultimi mesi del 2022 – ha continuato Gallozzi – evidenziano un netto cambiamento dello scenario con una forte ripresa per Salerno Container Terminal dei traffici contenitori (+11,64% di teus ad ottobre e +11,16 di teus a novembre). Se pensiamo che nella prima parte dell’anno ancora si evidenziava una certa contrazione (-3/-5%), per motivi esterni, connessi alla convergenza di diversi fattori negativi presenti sullo scacchiere internazionale, i risultati raggiunti appaiono molto lusinghieri e sono il frutto di politiche espansive, sia commerciali che operative, messe in campo nel periodo di crisi. Proprio nel 2022, in contrasto con la fase critica dello scenario globale, abbiamo portato a termine a Salerno un piano economico di investimenti pari ad oltre 15 milioni di euro, il più consistente realizzato da una impresa privata nell’ambito dei tre porti gestiti dalla Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale (Napoli, Salerno, Castellamare di Stabia). Abbiamo messo a segno nell’anno una serie di iniziative cruciali per assicurare uno sviluppo stabile e regolare di lungo periodo alla nostra azienda ed al porto di Salerno: il rinnovo ventennale della concessione delle aree portuali del terminal; l’acquisizione del ramo d’azienda contenitori della Amoruso SpA, con l’incorporazione di spazi e traffici”.
Secondo l’imprenditore “oggi il livello di competitività dei porti non si misura più solo facendo riferimento ai volumi di traffico. Assume importanza crescente il cosiddetto indice di connettività, il numero cioè dei differenti mercati nel mondo rispetto ai quali il porto riesce a garantire un collegamento marittimo a favore delle aziende del territorio. È l’indice quindi che misura la capacità del porto a sostenere l’affermazione del Made in Italy a livello globale. Combinando efficienza operativa e capacità commerciale, oggi non c’è linea di navigazione internazionale che non scali Sct nel porto di Salerno. L’acquisizione, nel corso della seconda metà dell’anno, di sette nuovi collegamenti marittimi (mediterranei e d’oltre oceano) ha portato a ventuno la media degli approdi containers settimanali operati dalla società, con un totale di circa 1.100 scali all’anno, solo per questo comparto”.
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