Altre due istanze per la nuova Zes di Taranto
Avanzate da Vestas Blades e Termocentro richieste per concessioni di durata decennale
Agli atti della AdSP del Mar Ionio risultano altre due istanze per l’avvio di attività nell’area della Zes Ionica, nonché nella Zona Franca Doganale del porto di Taranto, oltre a quella già avanzata da Progetto Internazionale 39 Srl di cui si è saputo lo scorso novembre.
Una prima richiesta, in competizione proprio con quella della società italo-cinese, è arrivata da Vestas Blades Italia Srl, che nell’area della Piattaforma Logistica intende avviare “attività di stoccaggio e trasporto di prodotti finiti, semilavorati e materie prime relativamente al ciclo produttivo delle “pale eoliche” e chiede a questo scopo una concessione di durata decennale. Fa capo invece a Termocentro Srl di Matera la seconda istanza. La società, che pure ha avanzato una richiesta per una concessione decennale, prevede invece di insediare nell’area portuale di Taranto un deposito logistico “per la distribuzione su scala nazionale ed internazionale di prodotti impiegati per la costruzione di acquedotti e fognature”. La superficie interessata, con una estensione di circa 20.000 metri quadrati sui 57mila della porzione identificata come Pro-1, corrispondono, secondo quanto riferisce il Corriere di Taranto, a una parte dell’area ex Soico.
Ulteriori istanze per la Zes, secondo quanto ricorda la testata, sono state presentate nel corso del 2022 Recopal Puglia Srl, che lo scorso luglio ha richiesto una concessione decennale per un’area portuale di 34.000 metri quadrati su cui insediare opificio per la produzione di imballaggi di legno da scarti e un impianto fotovoltaico e da Greentouch Srl, che ha chiesto il rilascio di una concessione demaniale marittima della durata di 50 anni per l’occupazione e uso di un’area portuale di circa mq. 25.300 per la realizzazione di una bioraffineria nel porto di Taranto.
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