Nuove dighe e porti: il Pnrr a Catania è meno impellente che a Genova
In Sicilia il diritto prevale sull’urgenza dei lavori: sospesa fino all’udienza cautelare la firma di un contratto di aggiudicazione di un appalto dell’Adsp etnea finanziato dal fondo complementare
Tutte le infrastrutture prioritarie – parafrasando Orwell – sono nel Pnrr, ma alcune sono più nel Pnrr di altre. L’urgenza di realizzare la nuova diga foranea del porto di Genova, in particolare, è più urgente dell’urgenza di consolidare e rafforzare quella del porto di Catania.
Lo ha chiarito ieri il Tar di Catania nell’ambito di un contenzioso legale sorto dopo che a fine novembre scorso l’Autorità di Sistema Portuale di Augusta e Catania aveva aggiudicato l’appalto da oltre 60 milioni di euro finanziato dal fondo complementare del Pnrr (come quello genovese) a una cordata composta da Consorzio Stabile Grandi Lavori (a sua volta guidato da Rcm) e da Cosedil. Esito impugnato dalla seconda classificata, un raggruppamento formato da Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Nuova Coedmar e Comap, che ha chiesto annullamento, previa sospensiva dell’aggiudicazione e della sua esecuzione, cioè la firma sul contratto per “la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di consolidamento e ricarica della mantellata della diga foranea, rafforzamento e potenziamento della testata, del Porto di Catania”.
Al netto del fatto che a Catania si è svolta una regolare gara (mentre a Genova una procedura negoziata), la situazione è parallela, con l’inversione delle parti di alcuni delle imprese coinvolte. La realizzazione della nuova diga di Genova (appalto da 950 milioni di euro) è stata aggiudicata dall’Adsp ligure a una cordata guidata da Webuild e partecipata anche da Fincantieri. Il competitor, raggruppamento guidato da Eteria e partecipata anche da Rcm, ha impugnato.
Se il Tar ligure ha valutato che “la complessità e la rilevanza (oltre che la novità di alcune) delle questioni sollevate con il ricorso non consentono una definizione del giudizio in esito all’udienza cautelare” e ha conseguentemente rinviato al merito (il 27 gennaio), accogliendo tuttavia la richiesta della stazione appaltante di procedere comunque alla firma del contratto con Webuild e considerando quindi prevalente “il rispetto dei tempi di attuazione del Pnrr” al diritto di Eteria di aggiudicarsi l’opera in caso di invalidità dell’offerta di controparte (e a quello dello Stato di evitare il rischio di pagare il relativo danno ultramilionario a Eteria), antitetica è stata la valutazione dei magistrati catanesi.
Il Tar etneo, infatti, nell’ambito di un procedimento altrettanto intricato (e complicato peraltro da una problematica di notifica al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dai conseguenti ritiro e reiscrizione al ruolo di due differenti ricorsi da parte di Fincantieri), ha accolto la richiesta di Fincantieri, congelando la firma del contratto fino alla camera di consiglio che il 25 gennaio esaminerà l’istanza cautelare, “al fine di garantire la res adhuc integra, e ciò all’esito di una preliminare valutazione di tutti gli interessi coinvolti nella vicenda”.
Un’interpretazione diametralmente opposta che, confrontando le due ordinanze, sembrerebbe riferibile al fatto che la diga genovese, oltre a rientrare nelle opere Pnrr, è pure fra quelle dotate di un commissario ad hoc (ancorché si tratti del vertice della stazione appaltante stessa). Dettaglio che secondo il Tar ligure parrebbe certificarne la maggior urgenza, sebbene la problematica concreta (evitare lo slittamento dei lavori per rispettare la condizione della conclusione entro fine 2026, necessaria per il finanziamento pubblico delle opere) sia identica in entrambi i casi.
Se ciò, come ipotizzato, sia ascrivibile al commissariamento potrebbe a breve essere in potenza chiamato a chiarirlo ancora il Tar ligure, ancora per i medesimi protagonisti: Rcm, infatti, è con Fincosit e Agnese Costruzioni parte del raggruppamento classificatosi secondo nella gara che l’Adsp spezzina ha appena aggiudicato a Fincantieri per un altro appalto Pnrr (ma sprovvisto di commissario ad hoc), cioè il nuovo terminal crociere del porto ligure.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY