Grimaldi pronto a denunciare all’Antitrust sostegni pubblici iniqui agli armatori
Emanuele Grimaldi, amministratore delegato di Grimaldi Group, si schiera contro il sostegno pubblico agli armatori in difficoltà che potrebbe favorire alcuni operatori alterando la leale concorrenza. L’assistenza governativa dovrà essere disponibile per tutte le compagnie di navigazione, indipendentemente dalla loro solidità finanziaria, per evitare possibili distorsioni di mercato e conseguenti denunce Antitrust. L’ex presidente di […]
Emanuele Grimaldi, amministratore delegato di Grimaldi Group, si schiera contro il sostegno pubblico agli armatori in difficoltà che potrebbe favorire alcuni operatori alterando la leale concorrenza. L’assistenza governativa dovrà essere disponibile per tutte le compagnie di navigazione, indipendentemente dalla loro solidità finanziaria, per evitare possibili distorsioni di mercato e conseguenti denunce Antitrust.
L’ex presidente di Confitarma e attuale vicepresidente dell’International Chamber of Shipping lo ha detto in un’intervista a Lloyds’ List sostenendo che il suo gruppo è ben posizionato per affrontare la tempesta in arrivo.
Più nello specifico, secondo quanto riporta la storica testata inglese, Grimaldi sta esortando i governi a non distorcere il mercato salvando linee di navigazione deboli a scapito di quelle ben capitalizzati che operano sugli stessi traffici. In caso contrario il Gruppo Grimaldi è pronto a prendere in considerazione la possibilità di presentare denunce alle Autorità Antitrust per conto di operatori che non sono inclusi in alcun pacchetto di sostegno finanziario. Gli aiuti di Stato ad aziende selezionate, alcune delle quali già in difficoltà finanziarie, “porteranno solo a una concorrenza molto sleale” ha affermato Grimaldi, che dice di non aver chiesto assistenza ad alcun governo nazionale.
Questa uscita pubblica dell’esperto armatore partenopeo arriva dopo che diversi paesi si sono impegnati a sostenere le imprese di traghetti e di shipping che stanno lottando con il crollo del numero di passeggeri e con l’interruzione del trasporto merci a causa dei diffusi blocchi in Europa.
Lloyd’s List ricorda che in Italia il governo ha preparato un pacchetto di misure di emergenza per aiutare gli operatori portuali e le compagnie di navigazione in difficoltà (misure chieste, fra le altre associazioni, anche da Confitarma e da Alis), così come alcune compagnie di traghetti in Finlandia e nel Regno Unito sono in cerca di aiuto e sostegno finanziario.
Il Gruppo Grimaldi, specializzato nei traffici ro-ro europei e transatlantici, opera attraverso le seguenti compagnie di navigazione: Finnlines, Minoan Lines, Malta Motorways of the Sea, Atlantic Container Line, Grimaldi Euromed e Grimaldi Deep Sea. Grimaldi Group sottolinea di non aver chiesto il sostegno dello Stato per nessuna di queste società durante la pandemia.
Al contrario lo stanno invece facendo molte compagnie di navigazione con cui la shipping company partenopea si trova a competere e che teme ora vengano salvate dallo Stato. Per Grimaldi è ingiusto fornire sostegno solo ad alcune compagnie di navigazione e non ad altre. Pur chiarendo di non essere contrario all’intervento del pubblico in tempi così difficili, l’armatore italiano ha sottolineato che ogni aiuto dovrebbe essere equo.
“Qualunque cosa si faccia, deve essere fatta per tutti, non solo per uno o due” ha detto l’armatore napoletano, che tramite Confitarma avrebbe già fatto pressione per ottenere garanzie sul fatto che qualsiasi sostegno statale sia equo.
Si dice certo infine che il suo gruppo sia in grado di gestire i prossimi mesi, quando le condizioni di mercato saranno molto difficili perché sui conti della società peseranno l’assenza del picco estivo di ricavi proveniente dal traffico passeggeri e la chiusura degli stabilimenti automobilistici in tutta Europa.
Grimaldi affronterà la tempesta anticipando probabilmente i programmi di demolizione di alcune sue navi più vecchie non appena si troveranno cantieri per le demolizioni navali aperti e una parte del tonnellaggio in charter potrebbe essere restituito ai proprietari.
Le stime sul calo del fatturato di Grimaldi Group per i prossimi mesi sono nell’ordine del 15%, equivalente a circa 500 milioni di euro, ma questa flessione sarà parzialmente compensata da costi del carburante molto più bassi.
Con zero debito su 57 delle sue 120 navi, costi di finanziamento molto bassi e margini di profitto definiti sani per molti anni tra il 5% e il 10%, “non siamo mai stati in una posizione così forte per superare questa tempesta” ha dichiarato Grimaldi.
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