Parte anche a Ravenna e Porto Torres l’iter per riaggiudicare il servizio di rimorchio
Pubblicato per lo scalo romagnolo l’avviso per limitare a uno il numero di prestatori del servizio
Ha preso il via a Ravenna l’iter che porterà la locale Capitaneria a riaggiudicare la concessione per il servizio di rimorchio portuale. Come nei vari scali italiani in cui l’intera procedura è stata avviata (o persino conclusa), il primo passo è stato la pubblicazione, avvenuta il 1 febbraio, dell’avviso con cui lo stesso corpo rende noto di voler emanare un decreto per limitare a uno il numero di relativi prestatori e invita a inviare eventuali osservazioni al riguardo entro i prossimi 90 giorni. Nel porto romagnolo l’attuale titolare del servizio è Sers, parte di Rimorchiatori Mediterranei e quindi con lei in procinto di essere rilevata da Msc (il closing dell’operazione è atteso a marzo), sulla base di una concessione in scadenza quest’anno.
Diverse le considerazioni esposte dalla stessa Capitaneria per spiegare il perché di questa decisione (peraltro assunta finora da tutti i porti in cui si è avviata la conseguente cosiddetta ‘gara per il mercato’). Tra queste viene indicata per prima la particolare “configurazione di porto-canale” dello scalo romagnolo che di per sé non renderebbe possibile la “compresenza operativa” di più operatori, nonché poi il fatto che l’assenza di tale limitazione “colliderebbe con l’esigenza di garantire la sicurezza e la sostenibilità ambientale delle operazioni portuali nel porto di Ravenna”.
Il decreto di limitazione a uno dei prestatori del servizio è invece già stato emanato a Porto Torres, scalo in cui il titolare è ad oggi Moby, sulla base di una concessione scaduta nel 2022.. Per lo scalo sardo, oltre a evidenziare come l’attuale assetto regolatorio sia ritenuto “assai soddisfacente”, la locale Capitaneria a favore di questa scelta evidenzia che una eventuale “ipotetica situazione di concorrenza nel mercato” si rivelerebbe “controproducente per il mantenimento degli standard minimi di sicurezza” e che la soluzione dell’unico concessionario rappresenta quella “più efficace e capace di garantire standard qualitativi al costo minore”. Questo anche perché un unico erogatore assicurerebbe “la sua chiara ed immediata individuazione in ogni circostanza, mitigando il rischio di disservizi” nonché rendendo “più semplice e meno dispendiosa” la possibilità di “vigilare e monitorare la regolarità e la sicurezza del servizio”. La “regia unica” è quella in grado di assicurare “un’immediata risposta” alle esigenze di sicurezza “rendendo al tempo possibile la sostenibilità del servizio pubblico universale, il presidio costante ed il contenimento dei mezzi nautici che operano nel porto e nelle sue adiacenze”.
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