Maccarini (Til) annuncia l’arrivo di altre sei gru ordinate per Mct a Gioia Tauro
Ribadito ad Agostinelli anche l’interesse di Msc alla retroportualità, ottenendo dal presidente dell’Adsp Agostinelli la garanzia di un ricorso sulle aree ex Enel
“La Til (Terminal Investment Limited) del gruppo Msc conferma il piano di investimenti programmato già dal 2019 sul porto di Gioia Tauro per farlo diventare il primo porto di transhipment del Mediterraneo”. Così Paolo Maccarini, direttore per il Mediterraneo di Terminal Investment Ltd (braccio terminalistico del Gruppo Msc), ha commentato l’arrivo delle tre modernissime nuove gru appena giunte sulle banchine del Medcenter Container Terminal. Sulla stessa nave, come preannunciato da SHIPPING ITALY viaggia anche una quarta gru attesa nelle prossime settimane al terminal container Conateco del porto di Napoli, azienda sempre parte del Gruppo Msc.
“Si tratta di mezzi di banchina tra i più alti del Mediterraneo in grado di lavorare le grandi navi portacontainer di nuova generazione e assicurare il pieno sviluppo del terminal. Il piano prevede entro il prossimo anno l’arrivo di altre sei gru come queste già ordinate e ulteriori investimenti sui mezzi di piazzale. Ciò conferma la volontà del gruppo Msc di rendere pienamente operativo lo scalo che continua a crescere secondo i piani individuati. Prevediamo ulteriore crescita dei volumi a partire dal terzo trimestre di quest’anno e stiamo lavorando per avere il massimo dell’efficientamento dell’equipment portuale” ha aggiunto il manager, giunto a Gioia Tauro, nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale per fare il punto con il presidente Andrea Agostinelli sulle prospettive dello scalo.
“Gioia Tauro deve crescere sia in altezza che in larghezza, ragione per la quale abbiamo avviato un ragionamento con il presidente Agostinelli per nuovi spazi” ha aggiunto Maccarini. Un’affermazione, la sua, che ha stimolato il presidente della port authoroty calabese, Andrea Agostinelli, ad annunciare il ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria che nei giorni scorsi aveva deciso la restituzione di circa 100 ettari di suolo demaniale al Corap.
Si tratta di una controversia sorta nel 2002, fra l’Autorità portuale e il consorzio facente capo all’ex Cassa del Mezzogiorno avente ad oggetto un’area destinata alla mai avvenuta costruzione di una centrale Enel a carbone.
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