La maggioranza impegna il Governo sui canoni dei terminalisti
L’esecutivo dovrà valutare la possibilità di disapplicare urgentemente gli aumenti e rivedere il metodo di calcolo. Approvati anche ordini del giorno sul rinnovo di Marebonus e Ferrobonus
Come dimostrato anche dall’intervento del presidente di Assiterminal Luca Becce nel corso di un recente convegno, l’aggiornamento automatico dei canoni concessori formalizzato a inizio anno dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in una misura superiore al 25%, continua ad essere una spina nel fianco dei terminalisti portuali.
Una spina che la lobby di categoria da settimane sta cercando di estrarre. Perso il treno del Decreto Milleproroghe segnali in tal senso sono tuttavia arrivati nell’ultima settimana. Senato e Camera, infatti, hanno approvato nel giro di una settimana due ordini del giorno presentati da parlamentari di maggioranza (Guido Quintino Liris, Maria Grazia Frijia, Salvatore Deidda, anche presidente dlela Commissione Trasporti, di Fratelli d’Italia, Roberto Pella, Andrea Caroppo, Fabrizio Sala di Forza Italia) che impegnano il Governo “a valutare l’opportunità, compatibilmente con i vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario: di adottare urgentemente misure finalizzate a prevedere la disapplicazione, per l’anno 2023, dell’adeguamento dei canoni di concessione demaniale marittima; di modificare a partire dal 2024 i criteri e le modalità di adeguamento annuale dei canoni di concessione demaniali marittime prevedendo incrementi pari al 75% dell’indice Foi”.
Per senatori e deputati, infatti, “tale indice di adeguamento è sicuramente improprio poiché assimila i servizi delle imprese portuali e terminalistiche alle attività proprie di produzione di prodotti industriali (cosa che del resto Assiterminal ha sempre rivendicato, ndr), ed è sicuramente in contrasto con gli obiettivi di politica economica, in particolare poiché mentre si intende l’aumento dell’inflazione, l’aumento dei canoni rischia invece di alimentarla”.
Approvato inoltre un ordine del giorno dei deputati leghisti Attilio Pierro e Davide Bergamini che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di istituire un apposito tavolo tecnico tra il Ministero dell’economia e delle finanze e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti finalizzato ad adottare le necessarie iniziative volte a individuare criteri uniformi per la determinazione degli aggiornamenti dei canoni annui relativi alle concessioni demaniali marittime”.
Bipartisan, infine, un altro ordine del giorno approvato dalla Camera. Su iniziativa di due deputati di FdI e quattro del Partito Democratico, infatti, il Governo è stato impegnato “a valutare l’opportunità di prevedere, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili e i vincoli di bilancio, in coerenza con le disposizioni comunitarie in materia di aiuti di Stato, l’introduzione di misure agevolati ve per l’anno in corso, cosiddette Marebonus e Ferrobonus di cui all’articolo 1, commi 647 e 648, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, estese anche per i vettori logistici a minor impatto ambientale, nonché l’introduzione di incentivi per gli operatori del settore, che utilizzano il sistema di trasporto multimodale che produce il minor quantitativo di chilogrammi di CO2 per tonnellata trasportata”.
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