“L’uso di metanolo aumenterebbe il costo del bunker del 340%”
Secondo Drewry è improbabile che l’industria marittima si orienti su base volontaria su questo carburante
Il passaggio all’e-metanolo verde aumenterebbe i costi del bunker del 340%. Lo sostiene la società di ricerca e analisi Drewry in un report riguardante le stime sui costi futuri per la spedizione di container per diversi tipi di carburante.
Secondo Drewry, “confrontando il costo più alto per l’e-metanolo verde e il costo per il metanolo ‘grigio’ più i certificati verdi, nonché quello per le quote del sistema di scambio delle emissioni, pari a 100 euro per tonnellata di CO2, siamo arrivati a determinare implicazioni impatti di spesa sui caricatori ancora più ingenti di quelli previsti in un primo tempo”.
Secondo gli analisti “senza passare a un carburante più ecologico, il costo stimato della carbon tax per il bunker e il carburante per un container da 40 piedi dall’Asia all’Europa aumenterà del 35% entro il 2026. All’altro estremo della scala, se si adottasse l’e-metanolo verde (metanolo prodotto utilizzando energia verde), l’aumento dei costi sarebbe di circa il 350% (sulla base dei dati di costo disponibili, che sono soggetti a incertezza data la mancanza di scala e di esperienza di questo nuovo carburante). Ciò significherebbe un costo aggiuntivo di 1.047 dollari per container da 40 piedi dall’Asia all’Europa. Per l’e-metanolo verde, ipotizziamo un prezzo di 1.200 dollari/tonnellata (equivalente a circa 2.400 dollari/tonnellata di Vlsfo per la stessa energia)”.
La domanda è: può l’industria adottare volontariamente i carburanti verdi, dato questo enorme svantaggio economico? “Poiché il differenziale di costo è così elevato, i governi e i responsabili politici dovranno adottare norme più severe o addirittura obbligatorie per imporre il cambiamento, se vogliono ottenere un trasporto marittimo ecologico” conclude Drewry.
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