Neri prova ad aprire nuovi depositi costieri a Livorno
Attraverso la controllata Terminal Prodotti Liquidi il gruppo ha presentato istanza per convertire alcuni serbatoi dell’ex Carbochimica
Un nuovo deposito costiero da 15mila metri cubi, nel cuore del porto di Livorno, per importare gasolio, olio vegetale (bioliquidi), glicole e acidi grassi.
Il progetto è della Terminal Prodotti Liquidi srl ed è attualmente al vaglio della Regione Toscana per la verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale. La società che l’ha promosso, che ha sede a Milano, è controllata per intero da Depositi Olio Costieri, anch’essa di stanza nel capoluogo lombardo, ma facente capo al gruppo Fratelli Neri guidato dal presidente della Confindustria livornese Piero Neri, che partecipa non a caso a tutte le società (Toscopetrol, Neri Depositi Costieri e Sintermar), peraltro in parte attive già nel settore, che circondano l’ex area Carbochimica individuata per il progetto.
Che consiste nella “riattivazione e messa in esercizio di un deposito esistente composto da 15 serbatoi (realizzati da una precedente attività industriale prima come serbatoi di processo, poi come polo logistico di prodotti non assimilabili a oli minerali) per il suo riutilizzo” come “deposito di stoccaggio di prodotti petroliferi, ad esclusione del G.P.L., di capacità autorizzata non inferiore a metri cubi 10.000, comprensivi dei depositi di stoccaggio di biocarburanti e di bioliquidi (…). In particolare, l’insediamento di progetto è classificabile come un’infrastruttura energetica inquadrabile come stoccaggio e movimentazione di oli minerali con quantità di prodotto stoccato pari a 15.300mc”.
A.M.
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