Depositi costieri: fra Superba e Carmagnani nessun accordo definito
Presentate le risposte alle integrazioni chieste dalla Regione Liguria sul trasferimento dei depositi chimici all’interno del porto di Genova. Frenata dell’Adsp sul progetto
Approfittando di tutto il tempo a sua disposizione, Superba ha depositato oggi la documentazione integrativa chiesta dalla Regione Liguria nell’ambito della procedura autorizzativa unica inerente al progetto di trasferimento dei depositi chimici della società dall’attuale sede di Multedo a Ponte Somalia, nel bacino di Sampierdarena.
Il rilievo più consistente riguardava la matrice “aria/traffico/movimentazione materiali”, con lo stigma, da parte degli uffici regionali, dell’uso di dati datati e metodologie superate e la critica dell’affermazione relativa all’assenza di recettori nelle immediate vicinanze (basata sulla distanza di circa 300 metri delle prime case dai futuri depositi).
In proposito Superba ha evidenziato che “i fattori di emissione e le metodologie di stima utilizzate per valutare le emissioni legate alla movimentazione e stazionamento navi nello stato di progetto non fanno riferimento al Sia del Prp e quindi a più di 20 anni fa, bensì al più al 2011”. E ha evidenziato “come lo stato emissivo determinato per il Deposito in progetto non sia stato confrontato unicamente con le stime del Prp estratte dal relativo Studio di Impatto Ambientale, bensì sono stati considerati anche valori emissivi più recenti, derivanti dalle attività attualmente operanti a Ponte Somalia, che prendono a riferimento l’anno 2011 (se si considerano i dati ricavati dallo studio Techne) o il triennio 2017-2019 (se si considerano i dati desumibili dal volume di traffico a Ponte Somalia)”. E quanto alla vicinanza all’abitato “la distanza di circa 300 m, infatti, risulta superiore di circa 2 ordini di grandezza rispetto alla situazione attuale, nella quale i recettori residenziali più vicini distano tra i 15 e i 35 metri dal Deposito Superba e ancora meno, per il Deposito Attilio Carmagnani”.
A proposito di Carmagnani, un altro fra i rilievi più problematici ineriva al ruolo, nell’elaborazione di progetto e iter autorizzativo, dell’altra società destinata al trasferimento, mai realmente chiarito. Cosa che non è avvenuta neppure questa volta, vista la risposta di Superba: “Il progetto presentato da Superba tiene conto della volontà pubblica di delocalizzare i due Depositi di Multedo di Pegli (Superba e Attilio Carmagnani) e quindi il progetto presentato da Superba, nel riscontrare questa volontà, tiene conto anche delle volumetrie, delle movimentazioni e delle tipologie di sostanze attualmente gestite dalla Società Attilio Carmagnani nel proprio Deposito di Multedo, Società con la quale si sta da tempo trattando i diversi aspetti contrattuali per una loro partecipazione azionaria (…). La tipologia di partecipazione da parte della Società Attilio Carmagnani sarà definita in una fase successiva”.
Il tema era peraltro stato sollevato una settimana fa anche dall’Autorità di Sistema Portuale che, dopo aver ‘spinto’ il progetto per oltre un anno, ha a sorpresa pigiato sul freno, con una perentoria lettera del segretario generale Paolo Piacenza a Superba (la trovate qui). Oltre ai rapporti fumosi con Carmagnani, si sollevano, a partire dal presunto disallineamento con quanto stabilito dal Comitato di gestione di fine 2021, una serie di altri rilievi, significativi, per quantità, puntiglio e tempistica, di un’evidente rivalutazione da parte di un ente fino a dieci giorni fa convinto nei dettagli della bontà dell’operazione.
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